Bar e ristoranti hanno riaperto e le persone son tornate a prendere il caffè, l’aperitivo o a consumare un pasto.
I primi dati che giungono dalla Costa Azzurra sono sufficientemente rassicuranti: i numeri sembrano persino più alti rispetto a quanto si potesse immaginare nel primo periodo di post confinamento.
Ristoratori, baristi e camerieri sono concordi nel confermare che tutto sommato le cose vanno abbastanza bene, soprattutto se si tiene conto che la paura del virus è ancora ben presente nelle persone, forse fatta eccezioni per i più giovani che sono senza dubbio meno timorosi.
Eppure qualcosa non sta ancora funzionando a dovere.
Lo confermano in tanti, sia titolari di bar, sia di ristoranti.
Gli occhi e gli atteggiamenti dei clienti non sono “come prima”, si legge in ogni caso il timore ed anche una certa diffidenza, soprattutto nei confronti dei vicini di tavolino che vengono squadrati e indagati, quasi fossero dei potenziali untori.
Un cameriere ha confessato a Nice Matin che non pochi clienti lo hanno interrogato sul sistema di sanificazione, sul numero di volte che si lava le mani nel corso della giornata e sulla pulizia dei servizi.
Domande mai ricevute prima e che ora, si intuisce, sono nella testa e nel cervello di molte persone che frequentano i pubblici esercizi.
E’ forse uno degli effetti secondari della pandemia, forse la più dura a sconfiggere e la meno facile a sparire, ma la diffidenza si è impadronita di molti e “frena” la piena ripresa del settore.
Forse la piena estate aiuterà a sconfiggere questo atteggiamento, per ora è ben presente e baristi e ristoratori sono i primi a rendersene conto.














