È uno degli appuntamenti più attesi del Natale nizzardo: anche quest’anno “Lou Presepi” è tornato a brillare in Place Rossetti, riportando nel cuore della città vecchia una tradizione profondamente radicata nella cultura locale.
Il presepe, composto da 17 statue a grandezza naturale, sarà visitabile ogni giorno dalle 10 alle 23 fino al 29 dicembre.
L’installazione rientra tra le celebrazioni della Calèna, il Natale nizzardo, e si propone come un simbolo di luce e condivisione aperto a tutti, al di là delle appartenenze religiose, sulla scia delle arti ispirate ai racconti biblici che fanno parte dell’eredità culturale europea.

Una tradizione che affonda le radici nel XIII secolo
La grande crèche all’aperto affonda le sue origini nel Medioevo. La tradizione del presepe vivente, infatti, risalirebbe a san Francesco d’Assisi, che nel XIII secolo ne realizzò uno dei primi esempi.
Da allora l’usanza si è diffusa e trasformata, arrivando a diventare un appuntamento immancabile per cittadini e turisti.
Quest’anno, per dieci giorni, l’allestimento sarà accompagnato da animazioni gratuite: racconti, spettacoli di marionette, cori e momenti musicali dedicati alle famiglie.
Non un semplice presepe: la storia unica di “Lou Presèpi”
Spesso confuso con la più nota tradizione provenzale dei santons, “Lou Presèpi” è in realtà qualcosa di completamente diverso. Nella crèche provenzale tutto è statico, modellato nell’argilla; nel presepe nizzardo, invece, tutto si muove e prende vita.
Alla base c’è infatti il teatro di marionette, o “mariota”, una forma artistica che esisteva solo nell’antico Comté de Nice. Lo storico Jean-Pierre Barbero, direttore della Villa Masséna, ne ha ricostruito le origini in occasione dell’esposizione “Nice, son passé a de l’avenir”.
Le sue ricerche mostrano che il “Présèpi” era già rappresentato nel 1800, molto prima dell’arrivo del celebre Guignol (1838).
Per una popolazione che in gran parte non sapeva leggere né scrivere, il teatro di marionette era il modo più immediato per raccontare la nascita di Gesù e trasmettere la tradizione natalizia.
I personaggi del piccolo popolo nizzardo
Le marionette, scolpite nel legno e vestite con abiti d’epoca, mettono in scena il popolo di Nizza di un tempo:
- il curato e il gendarme,
- la filusa (la filatrice),
- Michèu lou trouble (il folle),
- il bandito,
- l’embriagoun (l’ubriacone),
- il maestro, il pescatore, la coumaire (la pettegola),
- il compère Simoun.
A dominare la scena, l’angelo “Boufarèu”, che guida e anima i personaggi con un linguaggio vivace e colorato, rigorosamente in dialetto nizzardo. Un teatro popolare che continua ad affascinare grandi e piccoli.















