E’ un appello al
rispetto quello che giunge dall’arrière pays nizzardo diventato meta costante di migliaia di persone che si avventurano nei parchi, sulle montagne, ai bordi dei torrenti e dei fiumi.
Che questo sarà l’anno dell’entroterra ormai se ne sono accorti tutti: la paura di trovarsi in mezzo a troppe persone lungo le spiagge o nelle città super affollate sta spingendo le persone verso la pace e la tranquillità delle montagne, degli spazi verdi, dei parchi naturali e dei piccoli villaggi.
Col risultato che ora proprio dall’arrière pays giungono grida di allarme.
Una richiesta su tutte “rispettate il territorio, non violentatelo, non trasformatelo in un immondezzaio".
I problemi che il super affollamento di queste giornate hanno creato sono parecchi.
Innanzi tutto la fauna: due mesi di confinamento, oltre alla cattiva stagione, avevano consentito agli animali di occupare, senza molte difficoltà, importanti spazi. Ora, di colpo, devono fare i conti con gli esseri umani ed anche con il loro miglior amico, il cane, al quale non sembra vero di potersi scatenare. Di qui l’appello a rispettare la fauna ed a tenere sotto controllo i propri cani.
Altra questione: l’abbandono dei rifiuti.
Pic nic, gite, escursioni: i mesi di chiusura in casa hanno fatto nascere in tutti la voglia di aria aperta, di spazi liberi: c’è però un limite. Un conto è consumare un pasto all’ombra di un albero, un conto è andarsene lasciando i rifiuti sul posto, approfittando del fatto che i controlli sono pochi. “Senso civico”, si affrettano a sottolineare i responsabili dei parchi e gli amministratori delle località dell’entroterra: a distruggere tutto ci vuole davvero poco.
Altra questione: la raccolta di fiori e piante, spesso senza nemmeno sapere cosa siano.
Vi sono piante rare, spesso protette, con sanzioni anche pesanti comminate a chi è sorpreso a raccoglierle. Eppure pare che siano tante le persone che non si trattengono dal raccogliere fiori e piantine, magari per poi gettarle pochi minuti dopo. Vi sono delle applicazioni per smartphone (ad esempio PlantNet) che consentono di fotografare una pianta o un fiore e sapere immediatamente il suo nome e le sue caratteristiche. Meglio dedicarsi alla fotografia ed alla conoscenza, suggeriscono nei parchi, evitando di distruggere la flora. Anche perché il numero delle persone sta diventando esponenziale e se tutti raccolgono qualche fiore…
Una raccomandazione, infine: evitare di bagnarsi nei fiumi e negli spazi d’acqua se non è consentito. Vi sono dei plan d’eau dove è possibile farlo, ma vi sono dei torrenti che sono vietati anche perché sono potenzialmente pericolosi.
E’ il caso, ad esempio, dell’Esteron, che è bellissimo, ma nel quale non è raccomandabile bagnarsi.
Trasformare in una tragedia una giornata in mezzo al verde non pare proprio il caso.
Insomma la parola d’ordine che giunge dall’arrière pays è una sola “Rispetto”, a 360°: verso l’ambiente, gli animali, la flora, il paesaggi, le future generazioni e…noi stessi!