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Immobiliare | 14 dicembre 2022, 08:00

Scatta dal 1° gennaio 2023 il divieto di locazione per alcuni alloggi ad alta dispersione energetica. Le successive scadenze, che fare?

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Scatta dal 1° gennaio 2023 il divieto di locazione per alcuni alloggi ad alta dispersione energetica. Le successive scadenze, che fare?

E’ appena iniziata, nelle località di montagna, la stagione turistica: neve, impianti di risalita, animazioni, attività, tutto sembra giocare un ruolo nella grande sfida che mira a mettere le basi per altro boom di presenze.
Le abitazioni ricoprono un ruolo fondamentale: proprio su quest’ultimo aspetto un grosso punto interrogativo è calato sulla testa (e sul portafoglio dei proprietari).

La legge francese, che mira ad eliminare i “colini termici”, gli appartamenti che registrano un alto consumo energetico per le modalità di costruzione o per la loro permeabilità alle temperature esterne, è ormai in agguato.

Dal 1° gennaio 2023 non sarà più possibile affittare alloggi classificati “G”, il cui certificato energetico (DPE) indica un consumo superiore a 450 kWh per metro quadrato, dal 1° gennaio 2025 saranno interessate tutte le abitazioni “G” e, dal 1° gennaio 2028 anche le abitazioni classificate “F”.

Secondo una recente indagine la metà degli alloggi delle 70 località turistiche montane delle Alpi, del Massiccio Centrale, dei Vosgi, del Giura e dei Pirenei, sono ad alto consumo di energia.
E’ quello che pochi immaginavano: nelle località di alta montagna, tranne poche eccezioni, i divieti potrebbero scattare per oltre la metà delle unità abitative, con picchi fino al 90% per Isola 2000 che registra un’altissima presenza di unità F e G.

Anche l’escamotage di affittarle a settimana (affitti turistici) sembra non praticabile: il governo ha appena annunciato una modifica legislativa che includerà anche questa modalità di affitto tra quelle vietate.

Inoltre il costo per il riscaldamento di immobili classificati F e G è talmente alto che prendere in affitto un appartamento diventa economicamente proibitivo, con ricadute notevoli sulla pigione che si abbassa.

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, sulla Costa come in alta montagna dove le ricadute sono ancora di più percepite.

Risultato: occorre prendere delle decisioni.
Le assemblee condominiali stanno affrontando la questione e alcune grandi società immobiliari sono intervenute con proposte.

Sul tavolo lavori di ristrutturazione che rimedino alla fretta ed all’approssimazione con le quali, a suo tempo, le abitazioni erano state costruite con poco interesse per i materiali utilizzati. In questo caso il bonus energetico corre in soccorso, ma non viene scartata nemmeno l’ipotesi di abbattimento e ricostruzione, sempre che gli strumenti urbanistici lo consentano.
Vietato solo perdere tempo.




Beppe Tassone

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