Sandra Bertin a processo post attentato di Nizza per la vicenda dei video

Si celebrerà il 4 gennaio, davanti alla diciassettesima sezione del Tribunale di Grande Istance di Parigi il processo nei confronti di Sandra Bertin, la poliziotta nizzarda responsabile del centro nel quale pervengono le immagini delle telecamere di video sorveglianza installate in città.

La donna è stata denunciata per diffamazione da parte dell’allora Ministro dell’Interno (e attuale Primo Ministro francese) Bernard Cazeneuve che aveva duramente reagito alle dichiarazioni rilasciate dalla stessa al Journal du Dimanche.

La Bertin aveva sostenuto di aver subito pressioni da parte di alti gradi della Police Nationale e da presunti funzionari ministeriali perché modificasse la propria relazione stilata immediatamente dopo l’attentato del 14 luglio, sulla base (sostiene la poliziotta) di quanto effettivamente poteva vedere dalle registrazioni.

Dopo varie pressioni avrebbe alla fine trasmesso due relazioni: una in formato non modificabile e l’altra in un formato modificabile, come richiestole.

La donna aveva poi specificato che “non è che i poliziotti quella sera non ci fossero, è che nei filmati non si vedevano”.

Una polemica esplosa nei giorni immediatamente successivi l’attentato che avevano provocato la reazione del Ministro dell’Interno che aveva denunciato una “campagne de vilenie et de calomnie”.

Ora Sandra Bertin è chiamata a difendere le sue dichiarazioni a Parigi, mentre a Nizza, la Procura, avrebbe aperto un fascicolo, sequestrando del materiale, per verificare se la poliziotta sia stata vittima di “abuso di autorità”.

Oltre al sostegno di Christian Estrosi, Presidente della Città metropolitana, sono molti che si sono mossi in difesa della funzionaria.

La sua pagina su Facebook ha raggiunto gli 80.000 sostenitori.

Il 4 gennaio se ne saprà sicuramente di più.