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Altre notizie | 09 aprile 2020, 07:00

Riuniti da Estrosi i rappresentanti dei culti religiosi. A Monaco appesantimento delle misure, ma no alle mascherine obbligatorie (video)

Protestano i commessi dei supermercati: troppa gente viene una volta al giorno. Il comune di Nizza attiva un servizio per fare la spesa agli anziani. I dati dell’epidemia

Centro ospedaliero di Cannes (Twitter)

Centro ospedaliero di Cannes (Twitter)

Il Sindaco di Nizza ha riunito, in video conferenza, i rappresentanti dei diversi culti religiosi presenti sul territorio. Erano presenti Monseigneur André Marceau, vescovo di Nizza, il rettore Michel Seliniotakis, delegato ortodosso per il Sud Est, Maurice Niddam, Presidente del concistoro israelita di Nizza, Bernard Kohl, rappresentante dipartimentale della Federazione dei Protestants de France, Christophe Franchetti a nome dei buddisti e Boubekeur Bekri, Vice Presidente del Consiglio regionale del Culto Musulmano.

I rappresentanti dei credo religiosi, in un mese estremamente importante, in piena epidemia che ha praticamente sigillato i luoghi di culto, hanno inviato un saluto ed un appello alla fraternità con il video messaggio che riproduciamo.

 

In questo periodo si celebrano infatti la Pasqua dei cristiani, la Pasqua ebraica mentre il 23 aprile inizierà il Ramadan dei musulmani.

E’ il frutto del lavoro che, insieme, i vari culti stanno svolgendo sul territorio attraverso l’associazione Alpes Maritimes Fraternité alla ricerca della pace e di momenti di comunione.

Sono i commessi dei supermercati e dei centri commerciali a raccontare storie che sembrano aneddoti: ne hanno viste di tutti i colori. Prima l’affluenza di persone che, come cavallette, riempivano i carrelli con qualunque prodotto capitasse loro a portata di mano. Prodotti dei quali e difficile valutare necessità immediate, dalle console ai tavolini, agli arredi per giardini, tanto per fare un esempio. E poi persone che entrano più volte al giorno per acquistare anche solo un poco di pane. Non è che in altri Stati sia diverso, ma il volume delle persone che entra nei centri commerciali aumenta e il rischio di infezione cresce di pari passo.

Così sono state le stesse direzioni degli ipermercati a lanciare un appello al buon senso, alla cautela negli acquisti, al non accaparramento di prodotti che sono in molti a cercare (l’alcool, per esempio, ma anche la farina).
Dal volume di vendita di certe merci si valuta che in qualche casa vi siano decine di confezioni alimentari di alcuni prodotti, buona parte destinate a scadere e ad essere gettate. Anche in questo tutto il mondo è paese.

A Nizza è stato istituito un sistema che viene incontro alle necessità degli anziani, che, in questi giorni, più degli altri soffrono per la solitudine e per l’impossibilità di mantenere le proprie abitudini consolidate o anche solo di uscire per la spesa.
E’ stato creato un numero telefonico (04 97 13 32 92) al quale è possibile rivolgersi per acquisti, pasti, ricette e forniture farmaceutiche.

Ad occuparsene personale del comune che si avvale di un gruppo di volontari che si è messo a disposizione degli strati più fragili della popolazione.

Il sistema è semplice, la persona che ha delle necessità si rivolge si rivolge alla piattaforma telefonica che valuta la sua richiesta per assicurare una corretta risposta alle esigenze. Ad essere impegnati in questa fase, che è la più delicata anche perché le esigenze possono essere le più varie, da materiali a psicologiche a quelle della salute è del personale dipendente formato da uno staff di 32 persone che agiscono col sistema del tele lavoro.

Nell’ipotesi si tratti di una lista della spesa, la stessa viene raccolta telefonicamente e inviata, tramite mail, al servizio centralizzato che si occupa degli approvvigionamenti (curati dal Centre Leclerc di Nice Saint-Isidore) dove altri volontari provvederanno all’acquisto di quanto richiesto. La consegna a domicilio avverrà nel termine di tre giorni, dando priorità alle urgenze. Dopo la prima consegna sarà il gruppo dei volontari a tenersi in contatto con le persone anziane per successive forniture o per le necessità che dovessero emergere.

Anche il Principato di Monaco si appresta ad indurire le misure di confinamento: la bella stagione si sta rivelando un elemento che, per la prima volta, “gioca contro”.

Non viene più esclusa l’istituzione anche nel Principato dell’autocertificazione e alcune misure adottate in Francia potrebbero essere estese, come quelle relative alle attività sportive, mentre non è, al momento, secondo il primo ministro Serge Telle, allo studio l’introduzione delle mascherine obbligatorie.

Ieri sera sono stati resi noti alcuni dati relativi all’epidemia e altri sono stati oggetto di una conferenza stampa.

Dal 21 gennaio 2020, 82.048 casi di COVID-19 sono stati accertati (+ 3.881 nuovi casi rispetto al 07/04), comprensivi di 10.869 decessi (+1.958 rispetto a ieri, di cui + 562 in ospedale), comprensivi dei deceduti nelle case di riposo che sono 4.047. Nelle case di riposo i casi positivi sono 30.902.

Il bollettino della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur informa che numero delle persone infettate dal coronavirus Covid 19, alla data del 8 aprile, è di 9.306 (+ 362 rispetto a ieri). Resi noti i numeri dei ricoverati in ospedale che sono 1.812 (+ 48) di cui 437 (+ 3) in rianimazione. Il totale dei morti, in ospedale, nella regione è salito ad 269 (+ 18).

Nel Dipartimento delle Alpi Marittime, alla data del 8 aprile le persone ricoverate in ospedale sono 258 di cui 87 in rianimazione. Le persone decedute, in ospedale, sono 56 e quelle dimesse 208.

Nel Principato di Monaco sono 2 i nuovi casi, il totale delle persone positive al Covid-19 sale così a 81 delle quali 4 guarite. Le persone ricoverate in ospedale sono 10 delle quali 5 in rianimazione. Il numero dei deceduti è di 2.  


Beppe Tassone

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