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Mentone | 10 luglio 2020, 18:00

Sigarette: non più di una stecca!

Giro di vite francese sui pacchetti di sigarette che si possono acquistare all’estero. Un “buco” fiscale di 5 milioni di euro e la lotta al fumo alla base della decisione

Fila davanti ad una tabaccheria a Ventimiglia

Fila davanti ad una tabaccheria a Ventimiglia

A gioire sono i tabaccai francesi delle località di confine, a “maledire” la decisione dell’Assemblea Nazionale un po’ tutti gli altri interessati ad un giro di affari che, secondo le stime, costava alla Francia 5 miliardi di euro di mancati guadagni fiscali.

D’ora in poi non si potranno importare in Francia più di 10 pacchetti di sigarette, praticamente una stecca, contro le quattro attuali.

Un brutto colpo per quanti erano abituati, vivendo in località di confine,  a recarsi, magari anche più volte il giorno, in Italia, Spagna e Belgio per fare acquisti di bionde, da rivendere con guadagni enormi, considerata la differenza di costi che è notevole.

Una situazione che pare alimentasse anche il “giro” di malavita organizzata.
In Francia un pacchetto di sigarette sfiora ormai i 10 euro: a starci male i tabaccai d’oltre confine che vedranno diminuire un grosso giro di affari. Non solo loro, peraltro.

Anche i fumatori  italiani diretti in Francia dovranno fare attenzione al numero di pacchetti di sigarette che porteranno con sé, la regola vale per tutti.
Una sola stecca a persona, dunque (contro le quattro precedenti), farà eccezione Andora, dal Principato si potrà esportare una stecca e mezza, non è che sia una grande differenza.

Al di là della questione fiscale e dei mancati introiti, gioca anche un ruolo importante la lotta senza quartiere che in Francia si fa contro il fumo, attraverso sistematici aumenti del costo delle sigarette.

Da parte del governo transalpino era stata sollecitata anche l’Unione Europea a sensibilizzare gli altri Stati sulla necessità di giungere a costi uniformi delle “bionde”, una strada ancora lunga da percorrere.

E allora intervento immediato è stata la riduzione del numero delle stecche che si possono importare, un vero giro di vite.

Le code davanti ai tabaccai d’oltre confine pare dunque siano destinate ad assottigliarsi: la differenza di prezzo, in ogni caso, spingerà molti a “rischiare” ben sapendo che i controlli si faranno serrati, sia a Menton, sia al “peage” autostradale di Nice.




Beppe Tassone

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