La Sacem, la Società degli Autori, Compositori ed Editori Musicali, praticamente l’equivalente della SIAE italiana, sta passando all’incasso e i proprietari di alloggi vacanze e di appartamenti destinati a locazioni turistiche, stanno ricevendo fatture da 223 euro per aver installato nella camera e negli appartamenti televisioni o altri strumenti di diffusione sonora.
Il ragionamento fatto dalla Sacem é piuttosto semplice: si tratta di attività commerciali e quindi la diffusione della musica o la messa a disposizione di strumenti che, in ogni caso, diffondono canzoni o altre esibizioni soggette a diritto d’autore deve essere soggetta a pagare quanto é dovuto.
In pratica questi alloggi non possono essere equiparati a case private e quindi il pagamento dell’abbonamento televisivo non è sufficiente.
La normativa di riferimento é piuttosto vecchia e si rifà ad un periodo nel quale le locazioni a finalità turistica di alloggi nemmeno esistevano o erano assai ridotte, ora si assiste ad un vero e proprio boom.
Questo il ragionamento fatto dalla Società degli Autori ed Editori che cita la regola: “Le strutture ricettive quali bed and breakfast, alberghi, case vacanza nonché hotel, residenze turistiche o campeggi, indipendentemente dalla piattaforma su cui tali strutture ricettive offrono il proprio servizio, sono soggette al pagamento di diritti quando vengono trasmesse trasmissioni musicali e/o audiovisive, sia negli alloggi che negli spazi comuni”.
Se il costo annuo richiesto (223 euro) incide poco nelle grandi città dove le locazioni si susseguono tutto l’anno e la resa é alta, le polemiche s’infiammano quando ad essere prese di mira sono state realtà minori con affitti di poche settimane.
Ora é in atto un confronto, anche aspro e duro, tra le parti.
Intanto, in attesa di una quadra, le fatture giungono ai proprietari di alloggi dati in locazione (la registrazione é obbligatoria nei comuni e il numero assegnato per contraddistinguere l’alloggio é pubblico) che non hanno che due soluzioni: pagare o disinstallare televisori e strumenti di diffusione, col rischio di dirottare altrove i flussi di clientela.