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Sport | 27 novembre 2023, 09:00

F1. Per Leclerc numeri importanti, ma il calo in un momento clou poteva costare caro, in un anno in cui Red Bull ha lasciato le briciole

Sarà lui la prima guida Ferrari nel 2024? Difficile dirlo ora. Certo è che il 2023 ha lasciato in eredità scenari che in futuro il monegasco deve imparare ad evitare

Foto Ferrari

Foto Ferrari

Giunti al momento delle considerazioni finali di questo mondiale di Formula 1, esaltare Charles Leclerc e sminuire Carlos Sainz, o viceversa, sarebbe ingeneroso. Perchè nei giudizi e nelle valutazioni, bisognerebbe sempre mantenere un equilibrio che in tanti hanno lasciato da parte a stagione in corso.

La premessa doverosa, è quella che si parla comunque delle briciole: quelle che Red Bull ha lasciato agli avversari, conquistando il mondiale costruttori e i primi due posti in quello piloti, vincendo 21 gran premi su 22, diciannove con Verstappen e due con Perez. L'unica gara lasciata agli altri, quella di Singapore, se l'è presa la Ferrari con Carlos Sainz. Il pilota spagnolo sul finire dell'estate ha dimostrato una maggiore verve rispetto a Leclerc, e nel confronto con il compagno di squadra, essere calato nel momento in cui i cannibali hanno lasciato i resti più importanti poteva essere una discreta mazzata.

E lo è stata, soprattutto se si pensa che quando ci sarà in palio qualcosa di più importante, il monegasco non potrà permettersi cali di rendimento di quel tipo che possono costare caro. Una lezione per il futuro, insomma.

Quel futuro tanto discusso durante questa stagione, con tanti errori da parte del team a danneggiare i risultati del pilota del Principato fino a rischiare il punto di rottura, che dopo Barcellona poteva anche diventare insanabile. A posteriori, a far credere ancor di più quanto possano essere stati vicini alla separazione, il rumor confermato di un incontro durante il GP di Monaco tra John Elkann, presidente Ferrari, e Lewis Hamilton, saldamente però legato a Mercedes: una chiacchierata e nulla più.

Col passare dei mesi, le parti si sono riavvicinate, e anche se il rinnovo deve ancora essere messo su bianco, Leclerc sembra destinato a prolungare quel legame con Ferrari che ad oggi arriva fino a fine 2024.

Ma come prima o seconda guida? È vero che parlarne ora è praticamente inutile, finchè lo strapotere Red Bull sarà cosi netto (non solo nei confronti del Cavallino, ma anche degli altri team), ma l'andamento di questa stagione e le dinamiche interne alla squadra hanno fatto vacillare una posizione che il monegasco sembrava tenere ben salda tra le mani. Leclerc è stato penalizzato fin da inizio stagione da due zeri pesanti, in Bahrain e in Australia, mentre i guai di Sainz in Qatar e di Charles in Brasile che gli hanno impedito di partire in griglia si annullano a vicenda. Il monegasco è stato davanti al compagno solo dopo il Belgio, durante la sosta estiva, e dopo l'ultima gara di Abu Dhabi.

È vero che Charles&Carlos sono una coppia ben assortita per il talento puro del primo e l'estrema concretezza del secondo, ma questa stagione ha lasciato in eredità delle possibilità di scenari che non è escluso possano ripresentarsi in futuro. I piloti dovranno farsi trovare pronti quando conterà, ma perchè conti, il lavoro a monte, quello più importante, deve farlo la Ferrari, chiamata a fornire una monoposto più competitiva e a ridurre il gap che tutti, a onor del vero, quest'anno, hanno pagato nei confronti di Red Bull.

Federico Bruzzese

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