Quella del gaming è una filiera in costante evoluzione e in rapido cambiamento. Se alla sua vocazione tecnologica e digitale aggiungiamo anche l’ingresso delle startup il mix può essere veramente esplosivo.
Nuove idee, nuove soluzioni, nuovi strumenti, nuovi modelli di business. Tutto all’insegna del digitale, ovviamente, ma anche della gioventù, per un binomio che spalanca opportunità di crescita sia per gli utenti che per i lavoratori. Lo dimostra innanzitutto il caso del gambling, ovvero la filiera del gioco pubblico e legale. Gaming Report ha evidenziato in un recente articolo come il ruolo delle startup nella filiera stia diventando sempre più rilevante, grazie alla loro capacità di innovare rapidamente e adattarsi agilmente ai cambiamenti del mercato. Meno vincolate alle grandi strutture aziendali, spesso rigide e lente, le startup possono sperimentare e progettare in maniera nuova, fresca e coinvolgente. Un dinamismo, secondo l’opinione della redazione di Gaming Report, che è stato un vero e proprio toccasana per il settore, che si è aperto a un nuovo pubblico e a nuovi orizzonti di sviluppo.
Ma entriamo nel merito del ruolo delle startup nel gaming e proviamo a capire come faranno a rivoluzionarlo. Per farlo partiamo da un nome, anzi da due: Realtà Aumentata. Immaginate un gioco che non si limita a rappresentare uno scenario, a riprodurlo su uno schermo, ma che sia in grado di trasportare il giocatore in un’altra dimensione, in un altro spazio, in un altro mondo, in un’altra epoca. Ecco, è quello a cui mira la startup italiana AnotheReality, che si occupa proprio di sviluppare soluzioni di realtà virtuale e aumentata per il gaming e l'intrattenimento, offrendo esperienze uniche e innovative, oppure la Tiny Bull Studios, che con Blind ha rivoluzionato il gameplay utilizzando la Realtà Virtuale. Stesso obiettivo della startup americana Magic Leap, fresca di accordo con Google, per trovare nuove strade e nuove applicazioni alla AR.
Non solo soluzioni grafiche e modi di giocare, le startup rivoluzionano anche i modelli di business. Avete mai sentito parlare di Clash of Clans o di Clash Royale? Sicuramente sì, perché rappresentano dei veri e propri casi nel mondo del gaming, grazie al record in download registrati in questi anni. Si tratta infatti di giochi free-to-play con acquisti in-app, un modello incredibilmente redditizio e ideato dalla piccola, almeno un tempo, startup finlandese Supercell. A cambiare, grazie alle startup, è anche la distribuzione e il mercato stesso dei giochi. se Steam, Epic Games Store e altre app mobili sono riuscite a raggiungere un pubblico globale senza la necessità di distribuzione fisica, il futuro sarà quello di una diffusione ancora più capillare e pervasiva. Lo ha dimostrato la startup polacca CD Projekt che attraverso la piattaforma GOG.com ha fatto scoprire al grande pubblico un titolo come The Witcher.
Un successo incredibile, un vento di cambiamento che soffia impetuoso su tutto il gaming. E che di certo non ha intenzione di fermarsi.