Il festival si è aperto con la proiezione del film La tête haute di Emmanuelle Bercot, seconda regista donna nella storia del festival ad inaugurare l'evento e si concluderà con la proiezione del documentario Ice and the Sky di Luc Jacquet.
19 i titoli in corsa per la Palma d'Oro, al solito molto robusta la presenza francese con ben quattro films in gara. Ottima la selezione orientale con Jia, Kore-eda e soprattutto l'attesissimo The Assassin di Hou Hsiao Hsien.
Ma la cinematografia che più ha sorpreso batte bandiera italiana. Matteo Garrone, Nanni Moretti e Paolo Sorrentino sono tutti e tre in concorso con Il Racconto dei Racconti, Mia Madre e Youth - Giovinezza. Non accadeva da anni e anni di avere una rappresentanza così importante, riconosciuata ed elevata nel concorso cannense.
Ciò che più stupisce in questa 68^edizione del Festival però non sono i film, bensì le ferree regole di etichetta da rispettare sul Red Carpet: vietati selfies (che tanto sono andati di moda l'anno passato) e scarpe senza tacco, il secondo divieto è quello che ha fatto più discutere.
Un'indignazione generale si è scatenata a seguito della "cacciata" di un gruppo di signore in ballerine dalla Montée alla première del film Carol, il loro abbigliamento non era conforme al protocollo.
Subito è divampata la polemica contro il rigidissimo dress-code del Festival che prevede giacca nera e papillon per gli uomini, abiti eleganti e scarpe alte per le donne.
Le star si ribellano: Benicio Del Toro e Josh Brolin hanno annunciano che metteranno i tacchi. Isabella Rossellini, presidente della giuria di Un Certain Regard, sul red carpet tutti i giorni e più volte al giorno, non rinuncia alle sue scarpe comode. L'attrice Emily Blunt ha definito la vicenda "un'assurdità" e poi ha deciso di capitanare la rivolta: "Tutte sul red carpet con scarpe basse".