Sabato 9 maggio alle ore 15 lo scrittore Enzo Barnabà presenterà in francese il suo libro “ Morte agli italiani” sul massacro di Aigues-Mortes, presso la Biblioteca comunale di Mentone.
“Continuo a muovermi nell’ambito del “briseur de frontières mentales”, come mi definì tempo fa Nice Matin. Tra Italia e Francia, le frontiere economiche o quelle opposte alla circolazione sono state – per fortuna! – abbattute. Permangono quelle mentali con, talvolta, il corollario dei pregiudizi. Di tutto ciò, Grimaldi è un punto di osservazione privilegiato. Bisogna abbattere anche queste frontiere. Il Sentiero della Speranza, appena aperto, si colloca in questa dimensione.
L’invito effettuato dalla Biblioteca di Mentone nasce da un’apertura mentale che va apprezzata: fare parlare un italiano del massacro di Aigues-Mortes è atto di coraggio. I francesi nel 1893 uccisero 10 operai italiani e ne ferirono un centinaio, tutti vittime innocenti del delirio xenofobo. Ma non tutta l’Esagono era (né oggi è) razzista e sciovinista. C’è un’altra Francia che tende la mano agli stranieri e che, come si vede, è anche capace di fare autocritica.
Saranno proiettate immagini dell’epoca, tratte dall’edizione francese del mio libro Mort aux Italiens!, libro che ho scritto direttamente nella lingua di Molière. L’edizione italiana ha lo stesso titolo: infinitoedizioni.it/prodotto.php
Barnabà presenterà successivamente, il 2 giugno, il suo libro su Serge Voronoff, sempre in francese, presso la Biblioteca di Monaco
La conferenza di Monaco del 2 giugno permetterà di presentare al pubblico monegasco l’inquietante ed affascinante personaggio e di approfondire le sue relazioni con il Principato dove, tra l’altro, si legò d’amicizia col grande Francis Bacon. Specialisti del pittore inglese saranno presenti e, grazie ad essi, si potrà saperne di più.
“Parlando di Vornoff e di pittori, voglio ricordare che Serge ebbe una relazione con la bella Tamara de Lempicka della quale in queste settimane si tiene a Torino un’importante mostra antologica. Con Tamara l’affascinante chirurgo franco russo, grimaldese di adozione, fu più fortunato di Gabriele D’Annunzio.”