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Altre notizie | 22 gennaio 2018, 18:00

Senza una dimora, la loro casa è la Promenade des Anglais

Solo a Nizza 2.150 senza fissa dimora sono stati accolti nelle strutture del CCAS nel 2017. Ma è elevato il numero di quanti rifiutano l’assistenza e non sono mai entrati, nemmeno una volta soltanto, nei centri

Nizza, senza fissa dimora sulla spiaggia

Nizza, senza fissa dimora sulla spiaggia

Sono almeno 3mila le persone senza fissa dimora che, nel Dipartimento delle Alpi Marittime, per lo più sulla costa, vivono ai margini della società, cercando riparo, per la notte, sotto qualche porticato o davanti a qualche palazzo.

Se ne incontrano dappertutto, soprattutto nelle ore serali, riparate spesso da una coperta e con del cartone come materasso. Lungo la Promenade des Anglais, a Nizza, ma anche nelle strade del centro, soprattutto dalle parti della Gare de Thiers, giungono vari gruppi di volontari per portare loro da mangiare. I servizi sociali hanno cercato di stilare una statistica per comprendere età, provenienza, sesso.

Statistica difficile da stilare, soprattutto perché solo a Nizza 2.150 senza fissa dimora sono stati accolti nelle strutture del CCAS nel 2017, dei quali l’11 % sono donne per un totale di 23869 passaggi. Ma è elevato il numero di quanti rifiutano l’assistenza e non sono mai entrati, nemmeno una volta soltanto, nei centri e quindi sono sfuggiti ad ogni analisi.

Tra loro, sicuramente, molti sono in situazione irregolare, giunti a Nizza dopo aver varcato la frontiera e in attesa di raggiungere altre località della Francia e dell’Europa: li si nota, soprattutto nelle prime ore della mattina, perché, solitamente in gruppo di due o tre persone, cercano riparo, quando il mare lo consente, lungo la spiaggia, soprattutto in aree più decentrate della Promenade des Anglais.

Preoccupa la crescita del numero di giovani e giovanissimi e delle donne che, per le ragioni più svariate, si trovano in una situazione di povertà assoluta, senza una casa, un rifugio e una speranza. Lo scorso anno, in Francia, sono state 403 le persone trovate morte per strada, ma il numero è considerato non corretto per difetto: mancando un’anagrafe completa degli SDF, come vengono definiti i senza fissa dimora, non è nemmeno possibile classificare correttamente lo status delle persone trovate senza vita.

Per le donne, nei confronti delle quali è partito un progetto che cerca di condurle in luoghi protetti, almeno per la notte, le ragioni di una vita trascorsa senza un tetto, protette da un cartone o davanti alle serrande di qualche negozio, è per lo più motivata da una separazione o da delle violenze domestiche.

Quello che poi succederà nelle notti trascorse all’addiaccio è nella loro memoria e nei racconti che, con enorme ritrosia, a volte accettano di fare. E allora si scopre che a violenza si aggiunge spesso altra violenza: proprio per cercare un minino di sicurezza una giovane donna, la scorsa estate, per settimane intere ha trascorso la notte sulla Promenade non distante dall’Hotel Méridien, un luogo frequentato a tutte le ore del giorno e della notte. Poco tranquillo, sicuramente, ma almeno non isolato.    

Beppe Tassone

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