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Altre notizie | 04 maggio 2020, 08:00

Attentato sulla Promenade: chiuse le indagini. Quali i reati?

Tre le ipotesi: il non luogo a procedere, la cessione di armi senza complicità con l’attentato o un ruolo attivo nella strage. Sarà un magistrato a decidere quale strada imboccherà il giudizio sull’attentato del 14 luglio 2016

L'omaggio nei giorni successivi alla strage

L'omaggio nei giorni successivi alla strage

I parenti delle 86 persone uccise e i 206 feriti dell’attentato di Nizza del 14 luglio 2016 hanno ricevuto, in questi giorni, l’avviso di chiusura delle indagini da parte del giudice istruttore Gérard Chemla. Hanno ora quindici giorni per indicare elementi aggiuntivi, poi sarà un magistrato a decidere quale strada dovrà prendere il processo sulla strage perpetrata sulla Promenade des Anglais.

L’autore del massacro, Mohamed Lahouaiej Bouhlel è stato ucciso quella maledetta sera, sotto tutela giudiziaria rimangono 4 persone e 4 sono in carcerazione preventiva, una nona persona, l’autore della rivendicazione dell’attentato attraverso le reti sociali, è in una prigione curda, pronto ad essere consegnato alle autorità francesi.

Non è tutto, comunque, semplice o scontato sotto il profilo giudiziario.
Nessuna delle 9 persone, una decima è deceduta, appare chiaro quale ruolo abbia svolto nell’attentato.

Alcuni sono accusati di aver ceduto le armi all’attentatore, questo è vero, ma negano di aver saputo che cosa ne volesse fare e responsabilità specifiche pare non siano emerse in tutta chiarezza anche nei confronti delle persone che più erano vicine al criminale attentatore.

Le strade che il processo può prendere sono due, dando per scontato che difficilmente sarà pronunciato dai giudici un non luogo a procedere.

La prima strada è quella dell’estraneità all’attentato, ma della necessità di giudicare gli imputati per reati comunque commessi, in particolare la fornitura delle armi. In questo caso (il più favorevole) sarebbe un tribunale Correctionnelle ad occuparsi della vicenda. Questo tribunale é competente per giudicare i delitti, vale a dire i reati puniti dalla legge con una pena massima di 10 anni di reclusione o con una multa superiore o pari a 3750 EUR. Tale tribunale va equiparato al Tribunal de grande Instance. In linea di principio è composto da 3 giudici togati, salvo ipotesi particolari di reato che rientrano nella competenza di un giudice monocratico.

Seconda ipotesi, un reato comunque connesso con l’attentato, in questo caso sarà la Corte di Assise ad occuparsi della vicenda. La Corte d'Assise è competente a giudicare sui delitti, vale a dire a trattare i procedimenti relativamente ai reati più gravi punibili con la pena della reclusione per una durata che va da un minimo di 10 anni fino all'ergastolo. Si tratta di un organo giurisdizionale appartenente a ogni dipartimento che non è permanente. Le date delle udienze vengono fissate ogni volta che è necessario. La corte d'assise tiene udienze comunque nei dipartimenti più importanti. È composta da 3 giudici togati: un presidente (presidente di sezione o consigliere presso la corte d'appello), 2 giudici a latere (consiglieri presso la corte d'appello o magistrati del Tribunal de grande Instance del dipartimento ove si tengono le udienze), una giuria (6 cittadini sorteggiati). La corte d'assise tiene udienza altresì quale corte d'assise dei minori con la relativa giuria, quando si tratta di delitti commessi da minori. I giudici a latere togati sono di conseguenza giudici dei minori.
Taluni delitti relativi alle leggi sul terrorismo, alle leggi militari o relative al traffico di droga vengono giudicati da una corte d'assise composta esclusivamente da magistrati togati. Il pubblico ministero è rappresentato da un avvocato generale.

Si conoscerà nelle prossime settimane il “destino” del processo sulla Strage della promenade des Anglais.




Beppe Tassone

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