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Altre notizie | 05 febbraio 2021, 19:00

Convento della Visitation Sainte-Claire, ora la società proprietaria reclama i danni

Starebbero per essere chiamati in causa quanti ritardarono i lavori con cause legali sempre respinte. Danni milionari?

L’ex convento della Visitation

L’ex convento della Visitation

Dopo che il Tribunale Amministrativo di Nizza non ha rilevato nulla di irregolare nel permesso di costruire, a suo tempo accordato alla Société Nice Hôtel du Couvent, intenzionata a realizzare un hotel 5 stelle, trasformando il fabbricato che ospitava il Convento delle Clarisse nel Vieux Nice, in Rue la rue des Serruriers, un’altra pagina si apre nella lunga “telenovela” in salsa nizzarda.

Situato nel cuore della vecchia Nizza, il convento della Visitation Sainte-Claire é il più antico convento delle Alpi Marittime, costruito in più fasi a partire dal XVII secolo e ristrutturato nel XIX secolo.



L'insieme copre una vasta area e comprende tre parti: un ampio giardino terrazzato, una chiesa del XVII secolo (iniziata nel 1609, completata nel 1612), ristrutturata nel XIX secolo e che ospita una bella decorazione barocca e gli edifici conventuali, i primi dei quali furono completati nel 1607 e poi subirono numerose modifiche, aggiunte e demolizioni fino agli anni '50.

Lo studio di architettura indiano Studio Mumbai associato all'agenzia locale DP Architecture ha progettato un vasto e ambizioso piano di riconversione che prevede la ristrutturazione dei locali e lo sviluppo di una struttura alberghiera a 5 stelle con 66 camere (da 25 a 100 mq circa) con bar-ristorante, biblioteca, bagni e spazi culturali e per riunioni.

Ora, però, la società proprietaria dello stabile, che ha ritardato l’effettuazione dei lavori, in attesa delle sentenze sulle cause intentate dai residenti della zona, contrari alla trasformazione, vuole presentare il conto e pare sia piuttosto salato.

Cifre non se ne fanno ancora, ma la richiesta danni nei confronti di quanti hanno intentato le cause, sempre respinte, pare sia ormai pronta.
Il ritardo due anni nell’esecuzione dei lavori avrebbe causato “danni colossali” sostengono alcuni degli oppositori che indicano la cifra in milioni di euro e cercano di ribattere, fortemente preoccupati. “Nulla avrebbe impedito, hanno commentato in una dichiarazione ripresa dai giornali locali, di iniziare i lavori e noi eravamo legittimati ad avviare un'azione contro ciò che verrà costruito a tre metri dalle nostre finestre".

La vicenda lascia immaginare ulteriori colpi di scena.


Beppe Tassone

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