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Altre notizie | 18 agosto 2021, 09:15

La Compagnia dei Sapori Piemontesi: un viaggio in Piemonte alla scoperta dei produttori di filiera corta

Si avvia alla sua conclusione il progetto COMPA, percorso di comunicazione, degustazioni e reti di vendita permanenti

Ilaria Fresia, titolare dell’azienda agricola biologica Morgana del Re

Ilaria Fresia, titolare dell’azienda agricola biologica Morgana del Re

Si avvia alla sua conclusione il progetto COMPA, la Compagnia dei Sapori Piemontesi, un’iniziativa di promozione e vendita delle eccellenze piemontesi reso possibile grazie al sostegno della misura 16.4.1 del PSR della Regione Piemonte. Un percorso di comunicazione, degustazioni, reti di vendita permanente, che anche nei mesi più bui del lockdown e della pandemia ha saputo coinvolgere nello spazio multimediale del Castello di Barolo numerose aziende di filiera corta del territorio: dai produttori di formaggi tradizionali piemontesi come La Cooperativa TerranuovaCascina RaflazzLa Bottera ai produttori di nocciole Bio di Rodello Morgana del Re, ad aziende vitivinicole come Francesco Rosso di Santo Stefano Roero, Cantina Marrone e Poderi Gianni Gagliardo di La Morra. 

L’inizio della pandemia e del lockdown a marzo 2020, con la chiusura dei ristoranti e degli alimentari nei centri turistici isolati dalle zone rosse, ha ridotto drasticamente le vendite dei prodotti di filiera corta, che per la loro alta qualità e l’alto costo della materia prima erano di fatto tagliati fuori dal sistema della grande distribuzione. Generando il paradosso che tali prodotti, malgrado la loro qualità eccelsa, fossero più difficilmente reperibili di quelli industriali di provenienza straniera, una situazione che ha causato danni enormi a piccole realtà di eccellenza che vivevano sul turismo, sui mercati rionali, e sui ristoranti e ha di fatto ridotto la qualità proposta al pubblico dei consumatori piemontesi e non solo. 

 

Agli animali non puoi dire che oggi c’è il Covid, che domani ci saranno le chiusure e che forse si riaprirà non si sa quando” commenta Gianni Riberi fondatore della Cooperativa Terranuova, da 30 anni nei formaggi. “Gli animali vanno avanti col ritmo normale di quella che è la natura, l’unica cosa che nel mondo di oggi ha ancora un senso. Ma oggi produci senza sapere se al momento in cui il prodotto sarà pronto potrai metterlo sul mercato. Un’azienda cooperativa come la nostra fa fatica, in piemontese si dice “Tribula”, quando non ha il contatto diretto per spiegare il valore vero dei nostri prodotti, il valore aggiunto del territorio, il lavoro delle nostre mani in difesa delle nostre tradizioni”.  

Ilaria Fresia, giovanissima titolare dell’azienda agricola biologica Morgana del Re, condivide il pensiero di Gianni Riberi, ma prova a rilanciare con le nuove tecnologie: “La nostra azienda è cresciuta dal 2018 con la produzione di trasformati di Nocciola Igp Biologica fino al 2020, quando tutto si è fermato, mettendo in crisi le piccole realtà agricole come la nostra che vivevano per lo più di turismo, avendo un prodotto di nicchia. Per far fronte a una situazione drammatica, si è pensato di proporre i propri prodotti online. Abbiamo cominciato ad appoggiarci a piattaforme online, e potenziato il nostro shop online. Anche con i nostri collaboratori, come con Agrilab e il progetto Compa, abbiamo creato una nuova forma di collaborazione basata sulla promozione dei prodotti via web. Ma anche con canali come Amazon.  Ora con la riapertura la situazione sembra migliorare e vedremo presto quali saranno i frutti del nostro investimento nel mondo del web”.  

Il Progetto Compa, tramite un’intensa campagna social studiata in collaborazione con il Festival Collisioni (che vanta una piattaforma di circa 800mila contatti sulla pagina Facebook e 100mila sul profilo Instagram) ha cercato di superare il concetto base dell’e-commerce, molto inflazionato in epoca Covid, per provare a costruire con i suoi utenti un racconto delle famiglie agricole piemontesi in tempi di lockdown. Sono stati creati dibattiti per spingere i follower ad incuriosirsi non solo del prodotto ma delle storie delle persone che ci sono dietro, costruendo ragionamenti sul paradosso di produzione di eccellenza di formaggi di filiera corta, in cui le vacche, le pecore e le capre continuavano a fare latte tutti i giorni, ma non trovavano facilmente sbocchi commerciali. È stata attivata una rete di volontari che in tutto il Piemonte hanno consegnato nelle case delle famiglie la borsa della spesa delle aziende associate, in un progetto che non si è limitato alla vendita ma ha raccontato le famiglie dell’agricoltura, tramite uno storytelling fatto di post, fotografie, videoclip. Si intitola Agri-family Vibes e ha consentito agli utenti confinati nei loro alloggi di città, di respirare un po’ di aria di campagna e un po’ di verde anche quando uscire dal proprio comune era impossibile. 

 

Un gruppo di giovani videomaker e di fotografi hanno visitato le aziende, da Murazzano alle montagne di Cuneo, ai Noccioleti di Rodello, alle vigne del Barolo e del Roero, per comunicare i paesaggi delle produzioni e raccontare le storie delle famiglie che di generazione in generazione hanno scelto di votarsi all’eccellenza agricola: chi alla cura di una vigna, chi di una stalla con le sue bestie, chi di un noccioleto. Ora grazie alle riaperture, la pagina e il gruppo di acquisto creato per l’occasione promuovono anche gli agriturismi e le visite alle stesse aziende, in un progetto nato da Compa con l’obiettivo di crescere negli anni a venire. 

Il materiale prodotto, oltre a diventare una storia per immagini offerta in questi mesi al pubblico dei follower delle pagine social di Collisioni, è servito anche, non appena si è potuto riaprire, ad offrire un’emozione visiva ai tanti turisti stranieri che sono tornati nei mesi estivi a Barolo, proponendoli sul grande videowall del Castello di Barolo, e negli spazi di Agrilab dove finalmente si è potuto ridare vita ai tasting didattici per i turistici. Momenti formativi, che hanno aiutato il pubblico di food and wine lovers italiani, danesi, francesi, svedesi, spagnoli a comprendere la qualità intrinseca di questi prodotti, e a capire perché i prezzi non possono essere gli stessi di prodotti solo in apparenza simili, ma di matrice industriale. 

Accanto a queste attività, durante l’estate 2020, è stato allestito un intenso calendario di serate organizzate da Compa in sinergia col Festival Collisioni che hanno visto i produttori fianco a fianco con attori, DJ e musicisti, al fine di raccontare al pubblico italiano l’eccellenza dei tanti prodotti di filiera corta associandoli a grandi esperienze musicali, tramite tasting guidati che hanno coinvolto nelle due annualità (2020 e 2021) circa 8000 persone. 

 

Il Progetto Compa si è dimostrato così un cantiere di idee, nuovi format, ed esperienze di cross-over tra enogastronomia, cultura e storytelling, che ha spinto le aziende coinvolte e lo stesso spazio di Barolo in sinergia col festival Collisioni ad elaborare l’idea di creare un progetto analogo in una capitale europea. L’idea è di dar vita a un contenitore capace di ospitare i tanti format dei tasting didattici coi produttori, delle serate di promozione enogastronomica e delle attività social elaborate all’interno del Progetto Compa, per dare uno sbocco concreto e un’opportunità a tanti prodotti piemontesi di filiera corta di essere scoperti e apprezzati all’estero. 

Redazione

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