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Altre notizie | 15 dicembre 2025, 14:40

O&DS guarda al 2026: il nuovo rapporto tra persone, imprese e intelligenza artificiale

La società fondata da Giuseppe Cicconi e Massimo Trezzi punta a rendere l’AI sempre più accessibile e integrata nella quotidianità, tra nuovi device intelligenti e progettualità rivolte a cittadini e aziende

O&DS guarda al 2026: il nuovo rapporto tra persone, imprese e intelligenza artificiale

Fondata da Giuseppe Cicconi e Massimo Trezzi, O&DS si è affermata nel mercato italiano per la sua capacità di progettare soluzioni avanzate mantenendo un principio cardine al centro del suo operato, ovvero rendere l’intelligenza artificiale comprensibile, accessibile e utile anche a chi non possiede alcuna alfabetizzazione tecnica. Un approccio industriale che oggi si traduce in una visione precisa sul futuro: ampliare nel 2026 il perimetro dei servizi dell’agenzia, lavorando su progetti che favoriscano la diffusione dell’AI nella vita quotidiana e nei processi delle imprese italiane.

Il punto di partenza è semplice, milioni di persone sentono parlare di AI ogni giorno, ma non la utilizzano perché la percepiscono come qualcosa di astratto, complesso, destinato a programmatori o addetti ai lavori. Eppure, la trasformazione in atto è opposta. Le nuove generazioni di modelli consentono di ottenere assistenza immediata anche attraverso strumenti familiari come la fotocamera dello smartphone o un messaggio vocale. Basta scattare una foto a un impianto idraulico, a una presa elettrica, a un mobile da montare, a un elettrodomestico guasto. L’IA interpreta, suggerisce, spiega. Un modo per colmare il vuoto tra, la necessità di risolvere un problema e, la difficoltà di trovare informazioni rapide e affidabili.

Come spiega Giuseppe Cicconi, questa non è una moda passeggera, ma l’inizio di un nuovo paradigma: “Molti pensano che l'intelligenza artificiale sia un terreno da programmatori. In realtà oggi è diventata un tuttofare competente, capace di offrire risposte attraverso strumenti che tutti usiamo ogni giorno. Mi spingo a dire che non serve capire la tecnologia, basta descrivere un problema o fotografarlo. L’IA è un amico esperto che non giudica, non si stanca e aiuta proprio quando serve”.

Nel 2026 questa competenza diffusa non riguarderà soltanto smartphone e computer, ma anche nuovi device intelligenti e parliamo di cuffie capaci di interpretare il contesto, occhiali che affiancano la visione con analisi in tempo reale, home assistant progettati per comprendere ambienti e abitudini. Una trasformazione che influenzerà l’esperienza dell’utente, ampliando la naturalezza con cui le persone potranno dialogare con l’AI.

O&DS intende inserirsi in questo scenario lavorando su progetti che integrino la fruizione dell’intelligenza artificiale con queste nuove modalità d’interazione, valorizzando un ecosistema di strumenti sempre più intuitivi.

Gli esempi sono vastissimi, dal riconoscimento dei cavi di una presa elettrica alla prima diagnosi di una spia accesa in auto, dalla scelta della vernice per una stanza fino ai passaggi per un piccolo intervento domestico. L’IA non sostituisce i professionisti, ma orienta, rassicura, riduce l’incertezza. È uno strumento di pre-diagnosi, di comprensione rapida, di riduzione del tempo perso tra tutorial, ricerche online e manuali tecnici.

Questa capacità di tradurre la complessità in assistenza immediata rivela la matrice progettuale di O&DS che non considera l’AI come un gadget futuristico, ma come infrastruttura culturale per l’Italia. Una tecnologia che accompagna, semplifica e crea nuove abitudini. In questa prospettiva, la società sta pianificando per il 2026 nuove iniziative dedicate alle imprese, affinché possano integrare agenti intelligenti nei processi interni, ridisegnare i flussi operativi, snellire la gestione della conoscenza e potenziare l’efficacia decisionale.

Su questo fronte interviene Massimo Trezzi, che aggiunge una prospettiva strategica: “L’AI sta vivendo la stessa fase che, anni fa, ha reso lo smartphone un oggetto indispensabile senza che nessuno dovesse imparare a programmarlo. La nostra visione è che l’intelligenza artificiale diventi una competenza collettiva, non un privilegio tecnico. Per questo progettiamo soluzioni che non richiedono manuali o percorsi di formazione, ma si adattano alle persone e alle imprese. L’AI è un moltiplicatore, e mai un sostituto”.

La società non guarda però solo all’utilità immediata, il cuore della sua strategia sta nella costruzione di una nuova relazione tra cittadini, aziende e tecnologia. La rivoluzione vera è nel generare fiducia. Nell’immaginare un futuro in cui gli agenti intelligenti interpretino contesti, apprendano preferenze, anticipino necessità, creando un ecosistema di supporto continuo. Un futuro in cui la competenza non è più vincolata al possesso di conoscenze tecniche, ma alla possibilità di attivare un assistente che colmi i vuoti e liberi tempo, energie, opportunità.

 

Cicconi sintetizza questa idea in un passaggio che definisce lo spirito dell’azienda: “L’intelligenza artificiale è uno strumento che restituisce tempo, chiarezza e capacità decisionale. Farla arrivare a tutti significa rendere più forte l’intero sistema Paese”.

Il mercato conferma che la domanda è già matura e le imprese cercano partner in grado di integrare i sistemi di AI senza generare attrito, mentre gli utenti finali desiderano soluzioni intuitive, affidabili, senza barriere. E O&DS nel 2026 intende rafforzare ulteriormente il proprio ruolo come abilitatore che combina ricerca, design dei processi e cultura del risultato.

La visione, oggi è chiara, costruire un’AI che non complichi, ma elevi. Che non spaventi, ma generi fiducia. Che sappia diventare un’infrastruttura quotidiana, come la luce elettrica o la connessione Internet. Una vera tecnologia al servizio dell’uomo.  https://www.oeds.it/

C.S.

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