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Altre notizie | 31 dicembre 2021, 07:00

Un anno in chiaroscuro che “brilla” per le sue contraddizioni

Difficile dare un giudizio “tranchant” sul 2021 che ci sta per lasciare. Il bello e il brutto si sono alternati, senza mai prevalere l’uno sull’altro. Un anno di transizione, ma anche ricco di contraddizioni

Nizza, elaborazioni fotografiche di Ghjuvan Pasquale

Nizza, elaborazioni fotografiche di Ghjuvan Pasquale

C’è un termine, in francese, che questa volta proprio non si può utilizzare: “tranchant”.

Il 2021 che ci stiamo per lasciarci alle spalle, in Costa Azzurra, non lo è stato sicuramente: come un quadro ha mostrato tanti chiari e tanti scuri, come una medaglia ha due facce, per nulla simili tra loro.

 

 

Il 2021 è stato l’anno iniziato con i grandi hotel, che hanno fatto e fanno la storia della Côte d’Azur, con le serrande abbassate e le finestre chiuse, ma si è poi trasformato, in estate, in momenti da “tutto esaurito”, senza nemmeno una camera a disposizione.

E’ stato l’anno della pandemia che ha continuato a mietere vittime, a riempire ospedali, a creare illusioni e disillusioni, ma è stato pure l’anno del centro vaccinale creato a Nizza ed in grado di somministrare più di 6 mila dosi di vaccino in un giorno.

L’anno dell’individualismo più aspro, ma anche di grande solidarietà e capacità di resilienza da parte della popolazione e delle amministrazioni locali.

 

 

E’ stato l’anno delle discoteche chiuse e dei grandi divertimenti rinviati, senza carnevale a Nizza e Fête du Citron a Menton, ma anche quello che ha consacrato Promenade e parte di Nizza quali patrimonio dell’Unesco, che ha rivissuto il Festival del Cinema di Cannes e le vele ad Antibes.

E’ stato l’anno dei ritardi nelle consegne di nuovi alloggi, ma anche quello del lancio di progetti imponenti come la quarta e la quinta linea dei tram che uniranno Nizza a Drap ed a Cagnes, della teleferica sul Var, del prolungamento della Promenade du Paillon e del nuovo parco sulle sponde del Var.

Tanto chiaroscuro, tante pennellate dai colori sgargianti alternate con il grigio, così da creare una contrapposizione difficile ad immaginare prima.

Si chiude oggi, il 2021, che verrà ricordato per il “tanto” che ha saputo mettere in cantiere e per le sofferenze, morali e fisiche, che ha inferto a tanta gente.
Non un anno perso, ma un anno che sarà ricordato, nel bene e nel male, come si confà nei momenti di transizione.

E l’epoca che stiamo vivendo è “di transizione”: nulla sarà più come prima, il 2021 ce lo ha dimostrato alternando momenti belli a momenti brutti come in uno sceneggiato televisivo.

Momenti che Montecarlonews ha raccontato e che costituiscono una “commedia umana” destinata a continuare quando il 2021, che sta morendo, sarà consegnato alla storia perché lo giudichi, lo bocci o lo promuova o più semplicemente non lo giudichi per eccesso di contraddizioni.  


Beppe Tassone

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