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Altre notizie | 03 maggio 2025, 09:52

Il Rosario protagonista di maggio, il mese della Madonna

Perché proprio maggio è il mese dedicato a Maria e ai fioretti

Maria Ausiliatrice

Maria Ausiliatrice

Maggio è un mese che porta con sé una delicatezza unica, un’aria di rinascita e di rigogliosa bellezza. Ma perché proprio maggio è il mese scelto per onorare Maria? La pratica di dedicare maggio alla Madonna trova le sue radici nella storia.

Già nell’antica Grecia, maggio era dedicato ad Artemide, la dea della fecondità. Nell’antica Roma, maggio era dedicato a Flora, la dea dei fiori e delle fioriture. Maggio quindi è culturalmente legato a tutto ciò che è abbondante, vitale, rigoglioso proprio come tutto quello che viene protetto dal manto materno della Vergine.

Il mese di Maria

I primi collegamenti espliciti tra il mese di maggio e la figura di Maria risalgono al 1100, quando Alfonso X, re di Castiglia e Leon, in Las Cantigas de Santa Maria celebra Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (...)». Questo era solo l’inizio. Proprio il Medioevo vede infatti la nascita della pratica devozionale del Santo Rosario, una corona di fiori mistici (sotto forma di preghiere) da regalare alla Vergine attraverso la ripetizione delle Ave Maria.

Le prime pratiche devozionali legate in qualche modo al mese di maggio risalgono al XVI secolo. In particolare, a Roma san Filippo Neri insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre e a cantare le sue lodi.

Nel 1677 il noviziato di Fiesole fondò una sorta di confraternita denominata “Comunella”, che metteva in atto riti popolari molto semplici, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie e s’incoronavano di fiori le statue mariane. Alla natura, regina pagana della primavera, iniziava a contrapporsi, per così dire, la “regina del cielo”. E come per un contagio virtuoso quella devozione cresceva in ogni angolo della penisola.

Alla fine del 1600 si diffonde poi la pratica del Calendimaggio: il primo giorno del mese e tutte le sue domeniche venivano consacrate alla Madre di Cristo con canti, preghiere e fiori ad adornare le statue.

Un ruolo cruciale nella storia della devozione mariana del mese di maggio però lo ebbero i Gesuiti, che iniziarono a incoraggiare la diffusione delle preghiere a Maria durante il mese di maggio non solo in chiesa, ma anche nei luoghi della quotidianità, per una sorta di consacrazione alla Madonna anche della vita di tutti i giorni. In questo senso è da ricordare il testo “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei” di Mariano Partenio alias padre Annibale Dionisi. Questo invito spalancò le porte all’edificazione di cappelle votive e luoghi di devozione mariana sparsi nell’intera penisola.

E per finire la carrellata, è da ricordare la figura di papa Paolo VI che nell’enciclica Mense Maio del 1965 indica maggio come il mese dell’affetto a Maria, anche se il più fervente innamorato della Vergine tra i sommi pontefici è stato sicuramente san Giovanni Paolo II che si consacrò a Lei come “Totus Tuus”.

Il Rosario per papa Francesco

Sull’importanza della recita del Rosario è intervenuto spesso anche papa Francesco: «Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per San Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia».

Fioretti di maggio

E noi come possiamo rendere questo legame tra maggio e Maria sempre attuale? Innanzitutto, possiamo guardare alla figura di Maria come fonte di ispirazione. Maria è l’emblema della fede rinnovata: il suo “Sì” senza riserve alla volontà di Dio, è un modello di disponibilità che possiamo cercare di imitare.

Possiamo inoltre cercare di vivere questo mese in maniera attiva, dedicando tempo alla preghiera e alla riflessione, alla lettura della Parola di Dio, alla partecipazione alla Messa e ai sacramenti, fare pellegrinaggi ai santuari. Possiamo cercare di approfondire la nostra comprensione e il nostro amore per Maria attraverso la devozione del Rosario.

Per tutto il mese in molti fanno un “fioretto”. Si tratta di un segno d’amore, un sacrificio, una rinuncia a qualcosa a cui teniamo grandemente, ma elargito con la stessa leggerezza con cui si dona un fiore. Come qualcosa che non pesa, qualcosa che possiamo sostenere con coraggio e grazia.

Maggio insomma è un mese per far germogliare e rinvigorire la nostra fede: proprio come in una primavera dello spirito.

Silvia Gullino

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