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Eventi | 30 maggio 2016, 07:00

Festival di Cannes: cosa resterà e cosa è mancato all'edizione numero 69?

Ad una settimana dalla conclusione del Festival Internazionale del Cinema, ripercorriamo la kermesse e la città intera, facendo il gioco del 'celo manca'

Festival di Cannes: cosa resterà e cosa è mancato all'edizione numero 69?

 

Dal punto di vista cinematografico i giochi sono fatti. Ma cosa resterà e cosa, invece, è mancato a Cannes69? Girando per la città nei giorni dell'evento, si nota l'assenza di vetrine a tema. Sulla Croisette, la celeberrima passeggiata a mare dove sorge il Palais des Festivals e si svolge il red carpet, Dior sembra l'unica eccezione con tanto di riflettori puntati sugli abiti eleganti. Noblesse oblige, la boutique è situata esattamente di fronte alla Montée des Marches. In Rue d'Antibes, che rivaleggia con la Croisette quanto a shopping di lusso, solo la gioielleria Aubry 'fait son cinéma' e nelle viuzze interne diminuiscono i negozi, perlopiù di gadget e souvenir provenzali, che espongono il manifesto del 69° Festival Internazionale del Cinema. Rue d'Antibes, però, insieme al Comune 'fait le mur', ossia partecipa all'esposizione di gigantografie, che permettono ad abitanti e turisti di trovarsi faccia a faccia con le celebrità della settima arte.

 

I commercianti rifiutano una breve intervista con le motivazioni più disparate. Ma all'ingresso della turistica Rue Meynadier, segnalata con la palma simbolo della città e del Festival, accettano di rispondere alle nostre domande – in piena ora di pranzo – Jean-Luc, titolare del ristorante La Farigoule, e la sua deliziosa collaboratrice Anne-Cecile. Quindici anni di esperienza evidentemente insegnano che la pubblicità è l'anima del commercio. Così scopriamo che sì, hanno lavorato molto bene durante la kermesse, ma meno delle scorse edizioni; e che rispetto al resto dell'anno a cambiare non è il numero, bensì il tipo di visitatori: cinefili, che abbinano le vacanze alle date della manifestazione. Il ristorante di specialità tipiche, grazie al passaparola, è frequentato da giornalisti e addetti ai lavori del Festival. I vip? Quest'anno non si sono visti, ma in passato è capitato di accoglierli alla Farigoule. Secondo Anne-Cecile il fatto che si sentano liberi di circolare in mezzo alla gente oppure decidano di intervenire esclusivamente alle serate ufficiali e collaterali dipende dalla persona dietro al personaggio.

 

Ciò che non manca lungo la Croisette sono gli hotel a cinque stelle, protagonisti anch'essi dell'evento ed ultilizzati come set di alcuni film ambientati in Costa Azzurra. Al Majestic si sono tenuti i 'Talks' quotidiani di 'Women in Motion', aperti da Jodie Foster il 12 maggio ed incentrati sul ruolo delle donne nell'industria cinematografica, programma lanciato dal Festival in partnership con Kering. L'edificio liberty del Carlton, famoso per le due torrette pare modellate sui seni della Bella Otero, da sempre vede passare teste coronate (galeotto fu per Ranieri di Monaco e Grace Kelly nel 1955, proprio durante il Festival del Cinema) e personaggi del jet set, gli stessi che fanno le ore piccole al casinò e discoteca Palm Beach. Merita una menzione la facciata art déco del Martinez, che ha ospitato Canal+ (il canale tv che ha trasmesso Cannes69) e dove si dice che sia di casa Marion Cotillard. L'attrice francese ha infiammato la Montée des Marches più per il presunto flirt con Brad Pitt che per essere la protagonista della pellicola in competizione 'Mal de pierres'. Ça va sans dire, questo fantastico carrozzone, che è il Festival di Cannes, si porta dietro uno strascico di gossip e di polemiche.

 

Ci sono, poi, i colori della manifestazione e di questo angolo di paradiso, pardon! di Francia. Il manifesto color oro della 69esima edizione, con l'ascesa di un uomo lungo una scalinata verso l'orizzonte, vuol'essere un'elegante raffigurazione del cinema come "un mondo che si accorda ai nostri desideri" (citazione dal film 'Il Disprezzo', diretto da Jean-Luc Godard nel 1963). L'azzurro limpido del cielo ha sorriso alla kermesse per quasi tutta la sua durata: basti pensare che, quando nel 1946 si decise di istituire un Festival cinematografico francese, si scelse Cannes per merito del clima. Il blu del mare è costellato da barche a vela, yacht ed imbarcazioni da pesca. D'altronde la Croisette (così chiamata in riferimento ad una piccola croce venerata dai pescatori) si estende per tre chilometri e vi si trovano ben due porti: il porto vecchio, risalente al 1838, ed il porto turistico Canto, costruito negli anni 60. Ci sono i colori del roseto e abbondante verde pubblico; e quelli della terra, dalle spiagge di sabbia fine all'immancabile terreno di pétanque, passatempo prediletto dai Francesi del Midi.

 

Nel gioco del 'celo manca' c'è una città dai due volti, gradevolissima da esplorare. Da una parte c'è il glamour, che ruota intorno al Festival. Mentre sul red carpet delle star un abito sbagliato o una gaffe può macchiare la carriera, non vale lo stesso per il red carpet 'de noantri', dove la moda per l'estate 2016 detta pizzo, catene e sandali gladiatore. La Croisette, inoltre, è punteggiata di tanti parasole portati con nonchalance dalle donne orientali. Da sottolineare l'idea del progetto cinematografico 'Heaven's Gate 39', basato su una storia vera, che per attirare l'attenzione ha fatto sfilare una modella vestita dei volantini del film. E c'è l'Allée des Etoiles nei giardini del Palais, circa duecento lastre con le impronte delle mani e gli autografi di attori e registi. La più simpatica? La zampa della Pantera Rosa.

 

Dall'altra parte, se non manca la curiosità di avventurarsi fino in cima alla collina, c'è il fascino della città vecchia. Suquet in Provenzale significa sommità e vi si arriva risalendo ripide e tortuose stradine o pittoresche scalinate. Si tratta del quartiere storico dei pescatori, arroccato attorno alla chiesa gotica di Notre-Dame de l'Espérance, che espone delle preziose statuine del presepe provenzale ed un organo italiano dell'Ottocento. Si capisce, quindi, che il luogo mantiene il dialetto e le tradizioni provenzali. E conserva le vestigia sapientemente valorizzate, cosa in cui i Francesi sono maestri, del castello con la torre quadrata e le mura difensive, dalle quali si ammira un panorama mozzafiato dell'Estérel, massiccio vulcanico che si getta nel Mediterraneo, e della baia di Cannes con le îles de Lérins. Ricordiamo che la Croisette si sta candidando all'iscrizione nella lista Unesco dei Patrimoni dell'Umanità, insieme alle isole antistanti. E' possibile aderire online a tale petizione, promossa dall'Amministrazione, cliccando qui.

 

www.cannes.com/fr/index/petitions/formulaire-de-soutien.html

Nicola Gambaro

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