Il registra avrebbe detto: ”Male la prima e…peggio la seconda”, ma non si tratta di un film, ma del tentativo di truffare un po’ di soldi allo stato francese che ha condotto in cella una coppia di Cannes.
I due , fingendo di essere stati coinvolti nell’attentato di Parigi, avevano già ottenuto un risarcimento di 30.000 euro ciascuno.
Si trovavano a Cannes, loro città di residenza, quando, il 14 luglio dello scorso anno, sono venuti a sapere dell’attentato appena avvenuto a Nizza e hanno deciso di ripetere l’impresa.
Così sono partiti da Cannes e si sono recati direttamente all’Ospedale Pasteur di Nizza dicendo di essere stati travolti dalla folla in fuga dalla Promenade e successivamente hanno avanzato richiesta del rimborso spettante ai feriti nell’attentato.
Sognavano ulteriori 60.000 euro, ma non hanno previsto che con i computer è facile il controllo incrociato.
Morale: è emersa subito la stranezza del fatto che fossero stati vittime di due attentati, una vera sfortuna, un caso, oppure…
Veloce indagine da parte della polizia ed è emerso, dai tabulati telefonici, che si trovavano a Cannes al momento dell’attentato.
Di qui l’apertura di due distinti procedimenti penali.
Uno a Parigi, già concluso con la condanna a sei anni di prigione “ferme” per Sasa Damjanovic ed a 3 per sua moglie.
Ora è toccato al giudizio per i fatti di Nizza e il Tribunale del Sud della Francia è stato ancora più duro : 6 anni per lui e 4 per lei, sempre di prigione “ferme” oltre ad un simbolico euro di risarcimento a favore dello Stato.
Risultato: avranno un po’ di anni di tempo davanti a loro per studiare sistemi migliori, visto che quello che hanno combinato a Parigi e a Nizza è costato loro una pesante condanna per “tentative d’escroquerie”.
Una volta usciti di prigione, inoltre, per 5 anni dovranno stare alla larga dal Dipartimento delle Alpi Marittime: addio a Cannes, dunque, e al suo bel sole!