/ Altre notizie

Altre notizie | 11 aprile 2020, 19:00

Sedazione profonda, assistenza ai moribondi, diritto alle cure: in Francia la questione approda al Consiglio di Stato

Sarà il massimo organo amministrativo a pronunciarsi sul fine vita e sul diritto dei malati all’assistenza. L’accusa è quella di attivare nei confronti degli anziani una sorta di “tri” (parola che si usa per indicare la differenziazione dei rifiuti urbani)

Una casa di riposo in questi giorni (Twitter)

Una casa di riposo in questi giorni (Twitter)

Montecarlonews lo aveva anticipato nei giorni scorsi, ora il dibattito, in Francia, sul “fine vita” nelle case di riposo e, in ogni caso, delle persone infettate dal coronavirus e giunte alla fine dei loro giorni, infuria.

Sarà il Consiglio di Stato, richiesto di un intervento urgente da parte di due associazioni, a pronunciarsi su delle questioni che, se riguardano l’umanità e la pietà, sono squisitamente viste sotto il profilo del diritto.
Quello di assicurare, nel rispetto della Costituzione francese, una morte “umana” alle persone destinate a non farcela perché colpite dal Covid 19 e ormai in agonia: la loro morte, secondo le associazioni, avviene per lo più di notte, lontano da ogni sollievo, per mancanza della capacità di respirare.

La richiesta è innanzi tutto quella di ammettere queste persone alla sedazione profonda, richiesta avanzata anche dagli anestesisti francesi, così da evitare sofferenze anche atroci oltre al terrore degli ultimi istanti di vita.

La seconda questione è quella di assicurare a tutti il diritto alla salute: secondo le associazioni ricorrenti, infatti, gli ospiti delle case di riposo (sono già oltre 4 mila i morti dall’inizio dell’epidemia, dati ufficiali francesi riportati quotidianamente dal nostro giornale) sono soggetti ad una sorta di “tri” (brutta parola se usata nei confronti di esseri umani ammalati, in quanto normalmente indica la differenziazione dei rifiuti urbani nei condomini) con il SAMU (il soccorso sanitario) che, sempre secondo le associazioni, privilegierebbe altre tipologie di malati, differenziando soprattutto per età e luogo di chiamata.

Terza questione è quella del diritto all’assistenza, anche solo morale, da parte di un parente. Assistenza negata dalle misure che impediscono l’accesso alle strutture da parte di persone esterne, ma che non sarebbe in linea con la legge e il diritto costituzionale francese.

Su questa questione è intervenuto anche, con forza, il Sindaco di Antibes Jean Leonetti, avviando una procedura nei confronti del centro ospedaliero d’Antibes Juan les Pins con la finalità di “frantumare” quella barriera che impedisce almeno ad parente (messo in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri) di accompagnare il proprio congiunto verso la morte.

Sul “dopo la morte” intervengono ancora le due associazioni nel loro ricorso al Consiglio di Stato sottolineando come i corpi dei defunti non siano oggetto di “toilette mortuaire”, un minimo di “sistemazione” che consenta ai parenti un ricordo meno choccante del loro congiunto.

Il Consiglio di Stato si dovrà pronunciare a giorni, ma sulla questione della sedazione profonda il dibattito si è ormai acceso, con una larga adesione da parte dell’opinione pubblica e le opposizioni, peraltro abbastanza flebili, da parte dei mondi religiosi e un po’ più accese da parte di alcune frange politiche vicine alla destra.




Beppe Tassone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium