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Altre notizie | 03 agosto 2011, 19:28

Super tassa del 20% per i possessori stranieri di case in Francia, Sarkozy fa dietrofont: tutto abolito

L'ipotesi di tassazione aveva creato il panico tra i tanti possessori cuneesi di seconde case in Costa Azzurra, che non avevano capito appieno il meccanismo di applicazione

Super tassa del 20% per i possessori stranieri di case in Francia, Sarkozy fa dietrofont: tutto abolito

Un bel sospiro di sollievo. E' quanto hanno tirato i possessori stranieri di immobili in Francia: tantissimi dalla provincia di Cuneo. Il presidente della Repubblica, Nikolas Sarkozy, dopo un vertice con il ministro del Bilancio, Francois Baroin, il segretario di Stato ai Trasporti, Thierry Mariani ed i senatori UMP, che rappresentano i francesi radicali fuori dai confini nazionali, ha deciso di abbandonare il progetto di legge.

La notizia dell'applicazione di questa tassa aveva messo in allarme gli investitori italiani (e non solo) in Costa Azzurra. Anche perché sull'argomento regnava una confusione abbastanza diffusa: la maggior parte della gente pensava che la tassazione del 20% sull'immobile di proprietà all'estero fosse applicata sul valore dell'immobile stesso. Una follia. La proposta del governo transalpino, invece, avrebbe riguardato il 20% del valore locativo catastale. Per intenderci: su un immobile di medio valore, circa 300.000 euro, si sarebbero dovuti sborsare circa 300 euro in più ogni anni di sovrattassa.Comunque, una bella sommetta se si considera quanto già incidano la tax foncieres e la tax d'habitation in Francia.

L'entrata fiscale di questa misura avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato circa 176 milioni di euro per il 2012 su una base calcolata di 363.000 residenze secondarie sul terreno francese.

L'annuncio ufficiale, al termine della riunione con Sarkozy, è toccato a Mariani: "Il progetto di tassazione sulle residenze secondarie per gli stranieri in Francia è abbandonato".

Intanto, il mercato immobiliare sulla Costa Azzurra, dopo un periodo di stagnazione, sembra dare timidi segnali di ripresa: il prezzo di vendita degli appartamenti medio piccoli (che rappresentano il bene più diffuso) torna a reggere. Resta la marginalità di trattazione, forse in questo momento di crisi un po' più accentuata rispetto a qualche anno fa. Se si vuol vendere un immobile, però, - sostengono gli sperti - non bisogna creare una forbice troppo ampia rispetto il valore effettivo del bene: potrebbe allontanare in modo definitivo l'acquirente.

Cesare Mandrile

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