“Ero in auto con mio figlio quando mi hanno circondata tre incappucciati. Ho sentito l’auto che ‘ballava’ e ho capito che cosa stava succedendo”. Il giorno dopo resta ancora tanto spavento nel raccontare quanto successo a pochi metri dall’uscita autostradale di Nizza, nel quartiere dell’Ariane. È tornato l’incubo del ‘vol à la portière’, una specialità dei criminali da strada nizzardi.
Tantissimi italiani ne sono stati vittima, specie quando le chiusure automatiche delle portiere non erano così diffuse come oggi. Ed è stata proprio la chiusura delle portiere a salvare la donna di Vallecrosia che (in forma anonima, per ovvie ragioni) ha deciso di raccontarci quanto successo al suo arrivo a Nizza.
“Ero da poco uscita dall’autostrada, alle 14 circa, e attendevo il al semaforo – racconta ai microfoni di SanremoNews – c’ero solo io, non avevo auto né davanti né dietro. Ho notato che sul marciapiede c’era una donna che, nonostante avesse il semaforo verde, non stava attraversando. Un istante dopo ho sentito che l’auto stava ‘ballando’ e ho visto tre uomini incappucciati che provavano ad aprirmi le portiere. È stato un momento terribile, avevo mio figlio sul sedile dietro…”.
“Per fortuna avevo le portiere chiuse – prosegue – e dopo qualche istante se ne sono andati rifugiandosi in uno stabile lì vicino. Sono andata subito a denunciare l’accaduto alla Polizia e mi è stato riferito che non si trattava del primo caso del giorno”.
Raccomandiamo, quindi, la massima attenzione quando si entra nell’abitato di Nizza dove, purtroppo, il ‘vol à la portière’ è una specialità dei malviventi che si appostano all’uscita dell’autostrada a l’Ariane. Portiere sempre chiuse dall’interno, occhi ben attenti a tutto quello che succede intorno e, soprattutto, mai lasciare in vista borse, zaini o oggetti di valore che possano attirare l’attenzione dei ladri.














