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Politica | 06 gennaio 2022, 19:00

Inizia l’avventura: le date, le scadenze, le ipotesi delle Presidenziali francesi

“Taccuino elettorale”: cosa succederà da qui al 24 giugno quando s’insedierà all’Eliseo il nuovo Presidente. Si vota il 10 aprile con turno di ballottaggio il 24 aprile. Tanti candidati: ingorghi a destra e sinistra. I sondaggi danno in testa Emmanuel Macron

Il Palazzo dell'Eliseo, sede della Presidenza della Repubblica francese

Il Palazzo dell'Eliseo, sede della Presidenza della Repubblica francese

Si avvicinano le elezioni Presidenziali: la Francia è ormai prossima all’avvio delle procedure che porteranno il Paese alle urne il 9 aprile per il primo turno e il 24 aprile per quello di ballottaggio.

La situazione è complicata, soprattutto per l’alto numero di pretendenti che cercano di riuscire ad arrivare ai nastri di partenza, con degli ingorghi sia a destra che a sinistra che rendono difficoltoso, questa volta, immaginare quale potrà essere il candidato che sfiderà, al secondo turno, Emmanuel Macron, dato in testa al primo turno.

Quali sono, innanzi tutto, le scadenze da tenere d’occhio

  • 30 gennaio 2022 – Inizia la raccolta dei “parrainages”, delle adesioni alla candidatura: devono essere almeno 500 espresse da eletti provenienti almeno da 30 Dipartimenti diversi o da comunità di oltremare. I soggetti che possono sottoscrivere l’adesione sono in tutto circa 42mila: sindaci, senatori, deputati, consiglieri regionali, dipartimentali, di Parigi e di Lione, i presidenti della Corsica e della Martinica, della Polinesia francese e del governo della Nuova Caledonia. Nelle passate consultazioni del 2017 fu il 34% degli aventi titolo ad appoggiare un candidato, nel 2012 il 36%.
  • 4 marzo 2022 – Termine ultimo per presentare le adesioni.
  • 11 marzo 2022 - Dopo aver ottenuto la convalida da parte del Consiglio Costituzionale, il governo pubblica l’elenco dei candidati ammessi alla consultazione.
  • 28 marzo 2022 – Inizia la campagna elettorale.
  • 8 aprile 2022 – Termina a mezzanotte la campagna elettorale.
  • 10 aprile 2022 – Giornata di votazioni per il primo turno. A causa del fuso orario in alcune zone d’oltremare le elezioni inizieranno il 9 aprile.
  • 24 aprile 2022 – Turno di ballottaggio.
  • 13 maggio 2022 – Termine ultimo per l’insediamento del nuovo Presidente che coincide con l’ultimo giorno di mandato del Presidente uscente. La data può essere diversa se preceduta dalle dimissioni anticipate del Presidente uscente.
  • 24 giugno 2022 – Scadenza importante, tutti i candidati devono presentare i conti della campagna elettorale. La verifica sarà affidata al Consiglio Costituzionale che dovrà validare il rispetto del limite di spesa. Successivamente i candidati che hanno ottenuto più del 5% dei voti otterranno un rimborso del 47,5% delle spese ammesse, quelli al di sotto della percentuale si vedranno attribuire una somma pari al 4,75%.


A meno di un mese dall’avvio ufficiale della raccolta di adesioni la situazione pare quella di un ingorgo nell’ora di punta.

Al di là del Presidente uscente Emmanuel Macron che i sondaggi continuano a dare in testa al primo turno, sia a destra, sia a sinistra si assiste ad un affollamento.

A destra tre candidati, su tutti, cercano di “agguantare” il secondo posto e quindi di giungere al ballottaggio.
Si tratta di Marine Le Pen, leader storica dell’estrema destra, che, però sta soffrendo la candidatura alternativa dell’editorialista e polemista, ancora più di destra, Éric Zemmour. Il ballottaggio tra i Républicains ha visto prevalere la Presidente della Regione Île-de-France, Valérie Pécresse. Due donne ed un uomo impegnate in una dura gara, difficile fare pronostici ed anche i sondaggi non sono unanimi. Per quanto concerne Éric Zemmour pesa anche l’incognita dei 500 appoggi, ha dichiarato che al momento ne ha ottenuti 250, ma la strada potrebbe essere in salita. Senza di lui per Marine Le Pen si aprirebbe un’autostrada.

A sinistra, se possibile, la situazione è ancora più complicata: i disastri delle elezioni precedenti pare abbiano insegnato ben poco: le divisioni sono all’ordine del giorno.
Ai nastri di partenza troviamo la sindachessa di Parigi, Anne Hidalgo, l’ex ministro della giustizia, Christiane Taubira, il leader della sinistra dura e pura Jean-Luc Mélenchon, il comunista Fabien Roussel e l’ecologista Yannick Jadot. Storia di un disastro annunciato ed anche serbatoio naturale per Emmanuel Macron al ballottaggio nell’ipotesi di uno scontro con candidati di estrema destra.

Qualche sorpresa potrebbe invece giungere dalle urne, la sera del ballottaggio, qualora a sfidare il Presidente uscente fosse Valérie Pécresse e se su di lei convergessero i voti dell’estrema destra e di una parte di quelli moderati.
Ma questa è una storia a venire…




Beppe Tassone

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