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Politica | 05 dicembre 2025, 19:00

Nizza prova a cambiare tono: candidati e giornalisti firmano il “patto del rispetto”

Otto liste e una decina di testate aderiscono a un codice etico per una campagna elettorale 2026 senza insulti né pressioni

Il municipio di Nizza

Il municipio di Nizza

A Nizza la corsa alle comunali del 15 e 22 marzo 2026 si apre con un gesto inedito: i rappresentanti delle otto liste in campo e una decina di giornalisti hanno firmato una charte de respect mutuel ideata dal Club de la Presse Méditerranée 06.

Un accordo che gli organizzatori definiscono «unico in Francia» e che punta a raffreddare il clima spesso incendiario delle campagne locali.

Il documento vuole garantire un quadro di fiducia e trasparenza tra chi informa e chi si candida ad amministrare la città.

Da un lato i giornalisti si impegnano a verificare scrupolosamente le notizie, citare le fonti, assicurare equità di trattamento e correggere tempestivamente gli errori, distinguendo sempre informazione e comunicazione politica.

Dall’altro i candidati promettono di rinunciare a insulti, calunnie, intimidazioni e pressioni sui media, e di evitare la diffusione di contenuti falsi o denigratori. In caso di controversie, l’accordo privilegia il confronto diretto invece dello scontro pubblico.

Hanno aderito tutte le principali forze in campo: dalla lista di Éric Ciotti (UDR) al fronte unito di sinistra “Unis pour Nice”, dalla coalizione “Nice Front populaire” a “Vivre Nice”, “Reconquête!” e alla lista di centro-destra legata all’attuale sindaco.

Una partecipazione così ampia fa sperare in una campagna più civile, in un contesto politico spesso polarizzato.

Il patto, però, è un esperimento da osservare. La sua efficacia dipenderà dalla buona fede dei firmatari e dalla capacità di evitare scorciatoie comunicative, soprattutto sui social. Senza un organismo di vigilanza, il rischio è che resti un impegno soprattutto simbolico.

Intanto, il Club della stampa valuta di estendere l’iniziativa ad altre città della Côte d’Azur, tra cui Cagnes-sur-Mer e Menton. Un possibile primo passo verso campagne elettorali più trasparenti e meno tossiche.


Beppe Tassone

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