Da inizio aprile, in Francia, è vietato “scaldare l’aria”: è l’effetto dell’entrata in vigore della “Loi climat”, approvata lo scorso anno che vieta l’utilizzo di “funghi” ed altri mezzi per riscaldare luoghi all’aperto.
La legge è entrata in vigore, ma basta passeggiare lungo la “Pietonne”, la strada che corre parallela alla Promenade des Anglais e che è ricca di negozi, di bar e di ristoranti, per rendersi conto che non sia rispettata da tutti.
Molti ristoranti e alcuni bar che non sono dotati di verande coperte e chiuse da tutti i lati preferiscono correre il rischio di un’ammenda da 1.500 euro, destinata a raddoppiare in caso di recidiva, pur di evitare ai propri clienti di dover mangiare o sorbire un aperitivo al freddo o con una coperta sulle gambe.
La legge in ogni caso è in vigore e consentirà di risparmiare oltre mezzo milione di tonnellate di anidride carbonica dispersa nell’atmosfera ogni anno,
Del resto la soluzione è la stessa legge che la prevede: è sufficiente realizzare verande “coperte, chiuse con pareti rigide ed ermetiche “come recita la legge per poter utilizzare sistemi di riscaldamento.
Ma riscaldare l’aria non è più consentito: ci vorrà qualche tempo, senza forzare, poi tutti si adegueranno. Saranno gli stessi avventori a privilegiare i locali in regola rispettosi dell’ambiente, sostengono i fautori della legge.
Protestano i ristoratori e i gestori di locali pubblici, ma, nelle ore non di punta, davanti ai loro esercizi, operano persone con metri e altri strumenti di misurazione. Come a dire: “Va bé, ho capito: mi adeguo!”.