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Politica | 19 luglio 2022, 18:00

Nizza, difficoltà di bilancio per inflazione e pandemia, ma nessun ridimensionamento delle opere previste

É stato dato il via ad un’azione di «tagli intelligenti» alla spesa, e, contemporaneamente, all’allungamento della durata del debito pubblico per renderlo sostenibile, in attesa di momenti migliori

Il municipio di Nizza

Il municipio di Nizza

L’inflazione e la pandemia «pesano» pesantemente e incidono sulle disponibilità finanziarie, non solo delle famiglie, ma anche delle imprese.
Il comune di Nizza é, a tutti gli effetti, un’impresa, anche di notevoli proporzioni con i suoi dipendenti inseriti nell’organigramma della Métropole e con i tanti uffici, dalla Mairie principale a quelle annesse ai servizi sparsi sul territorio.

Il bilancio é stato votato a inizio anno, quando non erano prevedibili né la crescita inflattiva, né gli effetti della guerra in Ucraina.
Effetti che vanno ad aggiungersi a quelli provocati da due anni di pandemia che hanno fatto lievitare le spese del settore socio assistenziale.

I conti non tornano più: questo sta accadendo non solo a Nizza, ma un po’ in tutto il mondo.
Il lievitare dei soli costi energetici incide pesantemente sui trasporti pubblici, sui servizi offerti sul territorio e sull’illuminazione.

Che fare?
La ricetta che si sono dati in municipio é semplice quanto drastica: non rinviare l’esecuzione di alcuna delle grandi opere destinate a caratterizzare il futuro della città, incidere sulla qualità della vita e preparare la strada al 2028 quando la città spera di essere insignita del titolo di capitale europea della cultura.

E allora é stato dato il via ad una pesante azione di «tagli intelligenti» alla spesa, incidendo nel profondo là dove é possibile e, contemporaneamente allungando la durata del debito pubblico per cercare di renderlo economicamente sostenibile, in attesa di momenti migliori.

Nessun ridimensionamento, dunque, per le grandi opere: dal prolungamento della Promenade du Paillon all’accrescimento del verde pubblico in città, dalle piste ciclabili alla creazione di nuovi asili nido e dalle mense cittadine.

Al posto tanti tagli.
Spazio al lavoro a distanza per i dipendenti con conseguente rinuncia a circa 5 mila metri quadrati di uffici che non dovranno più essere illuminati, riscaldati in inverno e resi vivibili in estate e mancata sostituzione di quanti accedono alla pensione.
Non solo: riduzione del parco veicolare a disposizione dei dipendenti e controllo attivo dei centri di spesa.
Il tutto con l’obiettivo di recuperare, nel solo 2022, mediante i tagli, 20 milioni di euro, quelli che mancano all’appello a causa dell’inflazione e della pandemia.

L’opposizione é sugli scudi, lamenta l’allungamento del debito di 2 anni e 3 mesi avvenuto a partire dal 2020 con un indebitamento complessivo passato da 370 milioni di euro a 413 milioni di euro.

La replica é precisa: il 97% del programma di opere pubbliche e di interventi sulla qualità della vita é stato rispettato: «Noi andiamo avanti, inflazione, pandemia e difficoltà finanziarie vanno affrontate, ma non devono bloccare i progetti!».


Beppe Tassone

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