Le alte temperature e la mancanza d'acqua rendono quest'anno molto difficile la produzione e la raccolta delle piante, soprattutto la lavanda e lavandina.
Il territorio del Drôme Provençale stima perdite per il settore comprese tra il 20% e il 50%: nelle Alpi Marittime, tutte le colture hanno sofferto dall'inizio dell'anno, esponendo gli orticoltori, gli arboricoltori e tutti gli agricoltori a gravi situazioni e carenze.
Il Sindaco di Grasse Jérôme Viaud interviene a tutto campo: “Le temperature altissime e la siccità che da luglio hanno colpito la Francia stanno mettendo a repentaglio i raccolti di Piante Profumate, Aromatiche e Medicinali (PPAM).
Molte produzioni del settore ne risentono, nonostante anni di lavoro per adeguare le tecniche di raccolta e riconvertire sempre di più superfici all'agricoltura biologica. Questi sforzi, seppur premiati, rischiano di essere rovinati dal riscaldamento globale.
Lo stato di calamità naturale eviterebbe almeno una doppia sanzione, compensando le perdite sui raccolti”.
"In qualità di sindaco di Grasse e presidente della sua area territoriale, capitale mondiale della profumeria, con il settore relativo al profumo riconosciuto come patrimonio culturale e immateriale dell'umanità, sono preoccupato per le conseguenze disastrose che la siccità avrà su tutta la produzione di PPAM filiera, dagli agricoltori ai trasformatori.
Sono mesi che vado a Bruxelles per difendere il settore del PPAM, in particolare i suoi oli essenziali, di fronte alle proposte della Strategia Europea per la Chimica Sostenibile.
In occasione del mio prossimo viaggio, non appena il Parlamento tornerà in attività, chiederò all'Unione Europea di riunire il settore PPAM, profumeria e cosmetica affinché le politiche europee assicurino, attraverso un piano di sostegno queste culture emblematiche delle nostre regioni, della Francia, dell'Italia, Spagna, Bulgaria, Germania.
Sono tanti i Paesi nei quali le piante aromatiche e medicinali sono un patrimonio naturale da preservare e da non essere minacciato da una normativa inadatta ai prodotti naturali dell'agricoltura".