Peillon, il gioiello medievale aggrappato alle rocce dell’entroterra nizzardo, è pronto a vibrare al ritmo del jazz.
Dal 4 al 7 luglio 2025, torna il Peillon Jazz Festival, che celebra la sua quinta edizione con un cartellone d’eccezione, in un’atmosfera che mescola poesia, intimità e panorami mozzafiato.
A 376 metri d’altezza, tra vicoli acciottolati e piazzette che profumano di storia, il festival è diventato uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale francese.
Ogni giornata si apre alle 15 con un concerto gratuito in Place de Sainte-Thècle, all’ingresso del borgo, punto di partenza ideale per chi vuole godersi anche l’esperienza del paesaggio.
Dalle 17, una navetta gratuita accompagna il pubblico nel cuore antico del villaggio, dove il jazz si fa magia.

Un viaggio musicale in quattro serate
Venerdì 5 luglio: si parte con il botto. Il trombettista Éric Le Lann infiammerà la serata inaugurale con Notes de Liberté, omaggio vibrante alla scena jazz degli anni Sessanta.
A seguire, la voce intensa di Sandra Nkaké conquisterà il pubblico con Dreamer, performance luminosa e militante che fonde soul e jazz in chiave organica.
Sabato 6 luglio: spazio alla contaminazione. Il percussionista Minino Garay condurrà gli spettatori in un viaggio tra Buenos Aires, l’Africa e Parigi con il progetto Improvisión.
Toccherà poi a Leila Olivesi, carismatica compositrice e pianista, che porterà in scena Astral, un’opera tra jazz modale e world music.
Domenica 7 luglio: serata dedicata al talento e alla raffinatezza. Aprirà il giovane prodigio del pianoforte Giovanni Gambino, in quartetto con il suo progetto Talent azuréen.
A seguire, il contrabbassista Clovis Nicolas intreccerà jazz e classica con The Contrapuntist.
Gran finale con Giovanni Mirabassi, tra i maggiori interpreti del jazz italiano, affiancato da due mostri sacri: il batterista e direttore artistico del festival André Ceccarelli e il contrabbassista Thomas Bramerie.
Lunedì 8 luglio: la chiusura sarà nel segno della melodia e del calore mediterraneo. Il chitarrista Sylvain Luc guiderà il pubblico in un viaggio nel Sud con il progetto South Story, affiancato da un quartetto all-star.
A concludere il festival, My Little Italy del pianista Jean-Pierre Como, un inno dolce e solare alla bellezza delle radici.
Con il suo mix di grandi nomi, paesaggi vertiginosi e accoglienza calorosa, il Peillon Jazz Festival è più di un evento musicale: è un’esperienza da vivere con tutti i sensi.















