Il pericolo si chiama Aedes albopictus, meglio noto come “zanzara tigre”.
In apparenza solo un fastidio estivo, questo insetto si rivela in realtà un potenziale vettore di virus tropicali come dengue, chikungunya e Zika, e quest’anno i segnali sono preoccupanti: nelle Alpi Marittime si registra già un incremento significativo dei casi di infezione.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia regionale della sanità (ARS), sono già 13 i casi importati di dengue nel dipartimento, contro i 6 dello stesso periodo nel 2024.
A fare paura è la possibilità che la zanzara possa trasmettere il virus localmente, come già accaduto nel 2022 tra Saint-Jeannet e Gattières, con 35 casi autoctoni registrati, il focolaio più esteso mai rilevato in Francia continentale.
«In presenza di febbre improvvisa oltre i 38,5°C è fondamentale consultare il medico», rivela a Nice Matin il professor Pascal Delaunay, parasitologo e entomologo medico al CHU di Nizza.

Diagnosi, sintomi e trasmissione
La zanzara tigre diventa portatrice del virus pungendo una persona infetta, solitamente di ritorno da un viaggio in zone tropicali. Dopo un’incubazione di 2-3 giorni, può trasmettere il virus ad ogni nuova puntura per tutto il suo ciclo vitale, circa un mese.
I sintomi da monitorare includono:
- Febbre alta improvvisa
- Dolori muscolari e articolari
- Eruzioni cutanee
Anche senza aver viaggiato all’estero, durante l’estate ogni caso sospetto nelle zone dove è presente il vettore va segnalato.
Una diagnosi tempestiva è cruciale, basata su esami del sangue (PCR, test sierologici) e la segnalazione all’ARS può attivare un’indagine epidemiologica e, se necessario, azioni di disinfestazione mirata.
Non esiste una cura specifica contro questi virus: il trattamento è solo sintomatico, con paracetamolo per abbassare la febbre e lenire i dolori.
Nella maggior parte dei casi, l’infezione evolve in modo benigno, ma persistenze articolari, specie nel caso del chikungunya, non sono rare.
Prevenzione: la prima linea di difesa
La miglior strategia resta la prevenzione. Le raccomandazioni principali:
- Dormire sotto una zanzariera, specie per neonati e bambini
- Indossare abiti lunghi e chiari
- Usare repellenti antizanzare adatti all’età e alla condizione
Il caso Le Cannet: tecnologia contro le zanzare
La città di Le Cannet è diventata un laboratorio a cielo aperto nella lotta alle zanzare. Da oltre un anno il Comune ha installato venti speciali dispositivi anti-zanzara, capaci di imitare la respirazione e l’odore umano per attrarre e intrappolare le zanzare tigre senza ricorrere a insetticidi, né generare rumori o odori sgradevoli.
«Abbiamo posizionato le prime unità vicino a una crèche e a una residenza: risultati sorprendenti», racconta sempre a Nice Matin Marc Occelli, assessore all’Ambiente. Ogni dispositivo costa circa 1000 euro e ha un raggio d’azione di 60 metri.
I risultati? Tangibili. Il gestore di un ristorante del centro storico, Rémy de La Maison Bellevue, conferma: «Prima era impossibile lavorare in terrazza, ora la situazione è migliorata drasticamente».
Oltre a queste "trappole olfattive", il Comune ha rafforzato la strategia con:
- Trappole per la deposizione delle uova
- Larvicidi nelle aree con acqua stagnante
- Campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini
«La lotta deve essere collettiva», conclude Occelli. «Senza la collaborazione dei residenti non possiamo vincere questa battaglia».
Un’estate sotto sorveglianza, dunque. Il consiglio è chiaro: attenzione ai sintomi, prevenzione a casa e massima collaborazione con le autorità sanitarie. La zanzara tigre non è solo un fastidio: può diventare un serio rischio per la salute pubblica.















