La stretta contro la siccità tocca anche le spiagge della Costa Azzurra, ma con modalità diverse da città a città.
A Cagnes-sur-Mer, inserita in “allerta siccità rinforzata” dal 28 luglio, le docce pubbliche sulle dieci spiagge cittadine sono state completamente disattivate, in applicazione dell’ordinanza prefettizia che impone restrizioni severe per tutelare le risorse idriche destinate agli usi prioritari.
Situazione differente a Nizza e Antibes, dove il livello di allerta è inferiore e non prevede lo stop obbligatorio.
A Nizza le docce restano in funzione, ma con dispositivi a risparmio idrico: pulsanti a tempo, riduttori di flusso, interruzione automatica e divieto di utilizzo di sapone. L’amministrazione sottolinea la necessità di garantire condizioni igieniche adeguate in un contesto turistico, con un uso responsabile delle risorse.
Anche Antibes mantiene il servizio per motivi igienico-sanitari, adottando misure per limitare gli sprechi: riduzione di pressione e tempi di erogazione, pulsanti temporizzati e divieto di sapone. Cartelli informativi invitano i bagnanti a non superare due pressioni per un corretto risciacquo.
A Cannes e nei comuni serviti dal Sicasil, il sindacato intercomunale dell’acqua contesta l’ordinanza prefettizia, definendola incoerente alla luce delle attuali disponibilità idriche, giudicate abbondanti rispetto alle soglie di allerta.
Per questo, non sono state adottate restrizioni aggiuntive oltre a quelle già in corso da tempo, come l’uso di acque reflue trattate per l’irrigazione e la pulizia urbana, fontane a circuito chiuso, irrigazione a goccia e l’impiego di piante mediterranee poco idroesigenti.
Il contrasto tra le scelte di Cagnes-sur-Mer e quelle delle altre località balneari evidenzia come la gestione della risorsa idrica in periodo di siccità possa variare sensibilmente anche all’interno dello stesso territorio costiero.














