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Immobiliare | 13 agosto 2025, 08:00

Modificare un muro in comune? Attenzione: senza l’ok del vicino si rischia grosso

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Antibes, port Vauban, Vertige photo

Antibes, port Vauban, Vertige photo

Un caso giudiziario chiarisce un principio importante in materia di proprietà condivisa: anche piccoli interventi su un muro in comune possono avere grandi conseguenze legali se non c’è il consenso esplicito dell’altro proprietario.

È successo in Francia, ma l’insegnamento vale ovunque ci sia una proprietà condivisa. 

Un proprietario ha citato in giudizio il suo vicino, anche lui comproprietario, per aver modificato un muro in comune che affaccia sul suo appartamento e su una corte a uso privato. 

Il motivo del contendere? Il vicino aveva sostituito delle vecchie aperture in vetro opaco con moderne finestre scorrevoli trasparenti, che secondo il denunciante violavano la sua privacy e invadevano la sua proprietà.

Il vicino, dal canto suo, si è difeso sostenendo che le nuove aperture non cambiavano né posizione né dimensioni rispetto a quelle precedenti. Ha anche invocato una “servitù di veduta” acquisita per usucapione, grazie alla lunga esistenza dell’immobile documentata da atto notarile.

Cosa dice la giustizia?
La Corte d’Appello aveva dato ragione al vicino, sostenendo che il proprietario fosse stato informato dei lavori e non li avesse contestati per tempo. 

Ma la Corte di Cassazione ha ribaltato tutto: senza l’accordo esplicito del comproprietario, non si può apportare alcuna modifica a un muro in comunione, nemmeno se il vicino è stato informato e non si è opposto.

Inoltre, la servitù di veduta,  cioè il diritto di affacciarsi o di avere visuale sulla proprietà altrui,  non può essere riconosciuta automaticamente senza prove chiare: bisogna dimostrare da quando le aperture esistono e se effettivamente permettevano di vedere verso la proprietà confinante da almeno trent’anni.

Le implicazioni per i proprietari

Questo caso è un monito per tutti i proprietari che condividono un muro divisorio, sia in condomini che in villette a schiera. Qualsiasi modifica, anche apparentemente minima, come cambiare un vetro opaco con uno trasparente, o installare una finestra apribile, può alterare i diritti del vicino e portare a cause legali.

Cosa prevede il Codice Civile

Secondo il Codice Civile francese, e con analoghi riscontri nella normativa italiana, si definiscono “vedute” tutte le aperture (finestre, balconi, terrazze) che permettono di osservare la proprietà confinante in modo diretto e senza sforzo. Esistono eccezioni, ad esempio per vetri opachi o pavé di vetro che non consentono la visione diretta, ma ogni caso va valutato nel dettaglio.

Il consiglio dell’esperto
Se possiedi un immobile con muri in comunione con altri proprietari, prima di eseguire modifiche parlane sempre con il vicino e ottieni il suo consenso scritto. E se c’è il dubbio sull’esistenza di una servitù, consulta un notaio o un avvocato specializzato in diritto immobiliare per accertarne la validità.

Meglio una firma in più oggi che una causa domani.


Beppe Tassone

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