Dal 1° novembre 2025 chi circola in monopattino elettrico a Nizza deve indossare il casco. In caso contrario, scatterà una sanzione di 135 euro. È quanto prevede l’ordinanza del sindaco Christian Estrosi, che punta a rafforzare la sicurezza degli utenti e degli altri cittadini.
La decisione, tuttavia, rischia di sollevare polemiche: il Codice della strada francese prevede infatti l’obbligo del casco soltanto sulle strade con limite di velocità a 80 km/h. A Nizza, invece, la regola verrà estesa a tutto il contesto urbano.
Incidenti in aumento
Il primo cittadino giustifica la misura con i numeri: «Dall’inizio dell’anno, il centro ospedaliero universitario ha registrato 110 incidenti che hanno richiesto interventi chirurgici complessi», ha dichiarato.
Dieci dei feriti sono rimasti politraumatizzati. In passato non sono mancati episodi tragici, come la morte di un bambino di cinque anni nel 2022, investito da un monopattino lanciato a velocità sostenuta sulla Promenade des Anglais.
Negli ultimi mesi la polizia municipale ha intensificato i controlli: da 38 operazioni nel 2024 a 180 quest’anno. Oltre alla velocità (i monopattini dovrebbero essere limitati a 25 km/h), gli agenti verificano che i conducenti abbiano un’assicurazione e rispettino le regole di circolazione.
Ricordiamo che i monopattini elettrici non possono circolare sui marciapiedi, sui binari del tram e nelle zone pedonali di Masséna, del Vieux-Nice, di Jean-Médecin e della Gare du Sud. Le aree consentite restano le piste ciclabili o, in assenza, le strade con limite a 50 km/h.
Nel mirino anche le bici elettriche
Estrosi non nasconde l’intenzione di andare oltre: vorrebbe riservare le piste ciclabili alle sole biciclette, costringendo i monopattini a utilizzare la carreggiata, e guarda all’esempio italiano, dove sia monopattini che e-bike fino a 25 km/h devono essere immatricolati. «Stiamo studiando anche come estendere l’obbligo del casco alle biciclette elettriche», ha aggiunto. Attualmente, in Francia, soltanto i ciclisti sotto i 12 anni sono obbligati a portarlo.
Una stretta che si inserisce in un quadro sempre più severo verso la micromobilità urbana, dove il monopattino rischia di trasformarsi in un’alternativa pericolosa all’auto, soprattutto quando entra in gioco l’alcol.














