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Business | 12 aprile 2019, 07:00

UE, chiesto un codice di condotta di gioco per minori e persone vulnerabili

Ana Miranda, europarlamentare iberica (Verts/Ale) ha presentato, in Commissione Europea, una interrogazione, con tanto di richiesta di risposta scritta, con oggetto il mercato del gambling e il relativo impatto sui giovani e su altre persone vulnerabili ed esposte a rischio.

UE, chiesto un codice di condotta di gioco per minori e persone vulnerabili

Ana Miranda, europarlamentare iberica (Verts/Ale) ha presentato, in Commissione Europea, una interrogazione, con tanto di richiesta di risposta scritta, con oggetto il mercato del gambling e il relativo impatto sui giovani e su altre persone vulnerabili ed esposte a rischio.

Nell’interrogazione presentata da Ana Miranda si sollecita vero e proprio allo stesura di un codice di condotta per proteggere e tutelare giovani e persone a rischio dalle insidie del gioco. La parlamentare spagnola si è detta sicura sul fatto che la Commissione Europea sia a conoscenza delle modalità con cui i negozi di scommesse sono aumentati: “La Commissione intende intervenire ed informare per sensibilizzare il pubblico in materia di scommesse e lanciare un codice di condotta paneuropeo o una direttiva per la protezione dei minori e le persone vulnerabili?” – ha chiesto all’interno dell’interrogazione, chiedendosi inoltre se la stessa Commissione abbia o meno valutato l’impatto della sua stessa raccomandazione, risalente al luglio del 2014, sulla prevenzione dei minori dal gioco d’azzardo online.

A dar man forte alle tesi di Miranda sopraggiungono dati significativi relativi all’aumento degli investimenti dei giovani per il gioco locale. Il 38% degli uomini in Italia, circa quattro su dieci, spende il proprio denaro per il gambling. Dalle statistiche pubblicate da Giochidislots emerge che le percentuali più elevate di coloro che si dedicano al gioco si rilevano tra i più giovani: il 45,9% tra i 25 e i 34 anni e il 40,4% tra i 18 e i 24 anni (nelle altre classi di età considerate il valore non supera mai il 38% circa). Le associazioni che si occupano di supporto ed affrontano il gioco compulsivo, anche e soprattutto in casi di dipendenza, sostengono con fermezza l’aumento di casi patologici.

Il Commissario dell’Unione Europea Elzbieta Beinkowska, a questo proposito, ha voluto rispondere all’interrogazione di Miranda, sostenendo come la Commissione riconosca le conseguenze sociali e sanitarie spesse volte gravi del mondo di gioco e incoraggi ugualmente gli Stati membri dell’UE ad alzare il livello di protezione dei consumatori. Beinkowska ha fatto appello anche alla convenzione delle Nazioni Unite, secondo cui i diritti dei minori devono essere garantiti. E proteggere un minore significa anche tutelare la sua salute psico-fisica anche per rischi connessi all’uso di tecnologie e alla comunicazione, come appunto il gioco.

Ad oggi una normativa UE unica sul gioco non esiste e la regolamentazione delle singole attività è affidata con piena libertà agli Stati membri, purché il gioco sia in linea con le norme sul mercato interno, fissate dalla Corte di Giustizia europea. Tutte le norme, compresi i regolamenti, variano da stato in stato, così come i numeri circa la proliferazione e l’aumento del gioco. Per la Commissione, dunque, non occorre ancora una direttiva paneuropea sui servizi legati al gioco d’azzardo in questo preciso momento storico, una regolamentazione che potrebbe influenzare direttamente anche il Principato di Monaco, in quanto riceve alcune direttive politiche dall’Unione Europea sulla base della sua speciale relazione con la Francia.

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