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Politica | 15 marzo 2020, 08:00

La Francia al voto: vincerà il coronavirus? Quanto guadagna un sindaco

Fino alle 18 di questa sera, le 20 nelle maggiori città, seggi aperti. Pochi dubbi nelle tre maggiori località della Costa Azzurra

Un seggio elettrale in Rue de France a Nizza

Un seggio elettrale in Rue de France a Nizza

Si sta votando in Francia per un importante turno di elezioni amministrative: fino alle 18 di questa sera (le 20 nella località più grandi) un numero difficilmente ipotizzabile di elettori, che potrebbe essere decimato dalla paura del coronavirus, andrà a scegliere i consiglieri municipali che li amministreranno nei prossimi sei anni.

Saranno poi i Consigli Municipali ad eleggere i sindaci, normalmente i capilista del gruppo vincente.

Nel Dipartimento delle Alpi Marittime i grandi centri sembrano lontani da sorprese: le previsioni della vigilia e i sondaggi indicano che saranno tre esponenti dei Républicains a reggere le sorti di Nizza, Cannes e Antibes con la conferma al vertice delle città di Christian Estrosi, David Lisnard e Jean Leonetti.

Nemmeno Menton dovrebbe riservare grosse sorprese: Jean-Claude Guibal, Républicains anche lui, è dato in testa nei sondaggi.

Saranno le percentuali a dire se la vicenda elettorale in questi centri si chiuderà già questa sera o se occorrerà attendere domenica prossima, 22 marzo, con il ballottaggio.

Il sistema elettorale francese, per i comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti, prevede che l’elezione del Consiglio avvenga al primo turno se una lista raggiunge il 50% dei voti validi espressi. Diversamente occorre ricorrere al turno di ballottaggio al quale sono ammesse le liste che hanno ottenuto almeno il 10% dei voti.

Nell’ipotesi di elezione al primo turno concorrono all’attribuzione dei seggi le liste che abbiamo ottenuto almeno il 5% dei voti, mentre in caso di ballottaggio la soglia è quella del 10%, cioè quella di ammissione al secondo turno.

L’attribuzione dei seggi (69 a Nizza, città superiore ai 300 mila abitanti) prevede che il 50% sia attribuito alla lista che ha vinto le elezioni e che il restante 50% dei seggi venga attribuito in forma proporzionale tra tutte le liste (che abbiano ottenuto almeno il 5% se l’elezione avviene al primo turno o che siano ammesse al ballottaggio in caso di secondo turno).

Un po’ di suspense in alcuni centri minori quali Vallauris, Vence, La Gaude e La Trinité.

Al di là dell’esito sarà interessante valutare anche la percentuale ottenuta dalle liste concorrenti e, in particolare, l’esito del duello per il secondo posto tra gli ecologisti e l’estrema destra del Rassemblement National, il peso residuale delle tante (troppe…) liste della sinistra, sempre più divisa al proprio interno e il “peso” che otterrà la République en Marche del presidente Macron i cui candidati sono sparsi qua e là nelle liste elettorali.

Ma quanto guadagna un sindaco in Francia?

La retribuzione “lorda” mensile attribuita ai primi cittadini varia a seconda della popolazione.

  • Fino a 500 abitanti: 661 euro
  • Fino a 1.000 abitanti: 1.206 euro
  • Fino a 3.500 abitanti: 1.672 euro
  • Fino a 10.000 abitanti: 2.139 euro
  • Fino a 20.000 mila abitanti: 2.528 euro
  • Fino a 50.000 abitanti: 3.500 euro
  • Fino a 100.000 abitanti: 4.278 euro
  • Oltre i 100.000 abitanti: 5.640 euro

La retribuzione viene poi integrata dai proventi per eventuali altri incarichi ricoperti in seno agli organismi di raggruppamento territoriale, del Dipartimento o della Regione.

E’ incompatibile invece l’incarico di sindaco con quello di parlamentare


Beppe Tassone

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