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Altre notizie | 24 agosto 2021, 08:00

Joséphine Baker sarà sepolta al Panthéon con i grandi di Francia (Video)

Attualmente riposa nel cimitero di Montecarlo dove la volle la sua amica Grace di Monaco. I democratici di tutto il mondo l’accompagneranno nel suo viaggio dalla Costa Azzurra al Panthéon, dove merita di essere sepolta ed onorata

Joséphine Baker

Joséphine Baker

Lascerà il cimitero di Montecarlo dove riposa dopo la morte avvenuta il 12 aprile 1975 per essere traslata al Panthéon di Parigi tra i grandi di Francia.
Una decisione giusta ed attuale, presa da Emmanuel Macron proprio mentre il mondo femminile si trova a vivere momenti drammatici, alle prese con la difesa dei propri diritti e i tentativi di “rigettare” indietro le donne di oltre un secolo.

 

Si tratta di Freda Josephine McDonald, meglio conosciuta come Joséphine Baker, un’artista che ha segnato un epoca, ha scandalizzato e commosso, divertito e coinvolto.

Una donna che ha sempre saputo da che parte stare: nata poverissima, costretta a “raspare” tra i rifiuti di Saint Louis, nel Missouri, per poter mangiare, sposa a 13 e poi a 15 anni, Freda Josephine McDonald scelse la danza per vivere ed ebbe un grande successo.
Se ne andò dall’America, razzista e segregazionista e raggiunse la Francia dove ebbe un immediato successo.

Si innamorò di un grande scrittore, Georges Simenon, ma ebbe una vita sentimentale convulsa e varia, fino a quando non si sposò con Jean Lion, un ebreo che le aprì gli occhi sull’antisemitismo.
Fu un’altra scelta determinante della sua vita.

Successo ed azioni continue a favore di chi era in difficoltà: allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale si schierò con la Resistenza contro il governo collaborazionista ed i tedeschi occupanti.
Affittò un castello in Dordogna dove ospitò decine di ebrei, salvandoli dal campo di concentramento e dalla morte.

Dopo la guerra abbracciò le battaglie della comunità nera e, nel 1963, era a fianco di Martin Luther King durante la marcia di Washington, quella durante la quale il leader nero pronunciò la frase profetica “Io ho un sogno…”.

Poi formò una “famiglia arcobaleno” adottando 12 bambini di diverse etnie: nacque una solida amicizia con Grace di Monaco (la principessa la difese a News York quando, in un ristorante, si rifiutarono di servirla perché di colore) che la volle con sé nel Principato.

Ridotta quasi in povertà fu costretta a riprendere a calcare le scene, ottenendo un nuovo grande successo, ma sottoponendosi anche ad un super lavoro: fu una emorragia cerebrale a portarsela via a 69 anni.

Ora la scelta del governo francese, mai più puntuale ed opportuna: sarà la prima donna di colore a riposare al Panthéon assieme con personalità come Monnet, Simone Veil, Zola, Victor Hugo e Rousseau, un giusto riconoscimento.

Monaco le dedicherà un lungomare, Nizza la celebrerà con una mostra a Villa Massena: i democratici di tutto il mondo l’accompagneranno nel suo viaggio dalla Costa Azzurra al Panthéon, dove merita di essere sepolta ed onorata.


Beppe Tassone

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