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Business | 12 maggio 2022, 07:00

Nizza: “I dark store danneggiano il commercio”, pronta una delibera del Consiglio Municipale per disincentivarli

Generano traffico, ma non affari nel quartiere e man mano indeboliscono la rete dei negozi di prossimità, già messa in forte difficoltà dal Covid e dal commercio on line

Dark store

Dark store

Li chiamano dark store, sono dei magazzini dedicati e progettati per servire esclusivamente i clienti del commercio online: nascono non come funghi, ma quasi, nei centri abitati, sostituendosi in alcuni casi a negozi di vicinato e, in altri casi, occupando il pianterreno o il primo sotto suolo di case destinate anche all’abitazione privata.

Generano traffico, ma non affari nel quartiere e man mano indeboliscono la rete dei negozi di prossimità, già messa in forte difficoltà dal Covid e dal commercio on line.

Quella dei dark store è un’evoluzione del commercio on line in quanto assicura generi, anche alimentari, in tempi rapidissimi, questione di un’ora, per lo più, o al momento indicato dagli acquirenti, con implicazioni ancor più dannose per i piccoli negozi che si trovano a fronteggiare una difficile concorrenza ed anche per le produzioni del territorio.

 

 

Nizza non è estranea al fenomeno divenuto preoccupante al punto che nel prossimo Consiglio Municipale verrà discussa una deliberazione regolamentare che cercherà di limitare il fenomeno.

Christian Estrosi, che si è fatto promotore dell’iniziativa, così si pronuncia sui dark store: “La crisi sanitaria e i confinamenti hanno fatto emergere una nuova modalità di consumo, in particolare per i prodotti alimentari essenziali stoccati nei magazzini del centro città (dark store) con l'uso della consegna a domicilio. Questi dark store hanno un impatto negativo sulla fisionomia e sul futuro del nostro centro città. Gli operatori stanno trasformando i negozi in luoghi di stoccaggio e quindi li stanno deviando dal loro scopo commerciale.
La città di Nizza conta attualmente due dark stores: questi "magazzini", per lo più a pian terreno, impattano negativamente sull'animazione e sull'attrattiva delle nostre vie e non generano più flussi di clienti. Le imprese tradizionali sono indebolite. A questo si aggiunge l'inquinamento acustico e quello generato dal traffico indotto e dalle consegne
”.

Non poche sono state le segnalazioni per il fastidio recato, con il via vai per le consegne, ai residenti dei palazzi che ospitano i dark store e per l’impatto disastroso sul commercio locale.

Da qui la determinazione, oggetto di discussione in Consiglio Municipale, per inasprire le normative adottando misure per controllare le nuove strutture r per rendere più puntuali le disposizioni del Piano Urbanistico Metropolitano Locale, al fine di vietare i locali destinati a magazzini a piano terra e negli scantinati degli edifici residenziali.

Dovrebbe inoltre essere previsto che qualsiasi trasformazione di locali commerciali in un'altra destinazione dovrà richiedere un’autorizzazione urbanistica.

 



Beppe Tassone

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