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Sport | 02 aprile 2023, 09:39

F1. In Australia la gara di Leclerc dura solo quattro curve. Momento buio per il monegasco

Finale confuso a Melbourne: vince Verstappen davanti a Hamilton e Alonso. Ma la Federazione ancora una volta ha mostrato tutta la sua inadeguatezza a gestire una categoria così importante

Foto Ferrari

Foto Ferrari

In Formula 1 si dice che l'Australia sia il "down under", dove il mondo si capovolge e le cose accadono spesso "alla rovescia" rispetto al resto del globo. E allora succede che proprio là, dove un anno fa sembrava prendere il volo la parabola di Charles Leclerc, che dominava a Melbourne ancora ignaro di quanto sarebbe successo per il resto della stagione, quella stessa parabola vada a prendere la piega peggiore per un 2023 che già non era iniziato nel migliore dei modi.

Quattro curve. Tanto è durata la gara del monegasco che, voglioso di superare Stroll, si tocca con la Aston Martin (contatto senza colpe di nessuno, un ordinario incidente di gara) e finisce per insabbiarsi in uno dei pochi posti di tutto il mondiale in cui la ghiaia non è ancora stata sostituita dall'asfalto e, come ai vecchi tempi, terminare lì la sua corsa senza poter uscire dal pantano. L'anno scorso stessa sorte toccò a Sainz, in Australia ma anche a Imola. Sembra essere il momento più buio di Charles nella sua carriera in Formula 1.

Qualcuno potrebbe paragonare questo sciagurato avvio di campionato del monegasco a quello di Verstappen dell'anno scorso, anche lui autore di due gare senza punti nelle prime 3 (Bahrain e Australia, esattamente come Leclerc), ma dodici mesi fa si era all'inizio di una nuova era che proprio dopo quelle tre gare avrebbe visto iniziare il netto dominio Red Bull, che ad oggi ha un netto vantaggio nei confronti non solo della Rossa, ma di tutti gli altri team. E allora, consolarsi con quel paragone, diventa davvero poco verosimile.

Leclerc dopo il ritiro esprime tutta la sua frustrazione ma spegne qualsiasi rumors riguardante una possibile polemica con Sainz per quanto successo ieri in Q3, attribuendo la responsabilità a una comunicazione poco efficace da parte del team. Sarà comunque lunga arrivare a Baku, al 30 aprile, con tanti pensieri in testa.

Una gara caratterizzata da una Safety Car e una bandiera rossa nella parte iniziale e poi conclusa in modo rocambolesco, con una ripartenza a due giri dalla fine ricca di incidenti e contatti, ma i primi due, Verstappen e Hamilton, tali erano e tali sono rimasti. Alonso, terzo, resta coinvolto in un contatto con Sainz, le due Alpine vanno a muro, e viene messa una nuova bandiera rossa. Dopo un consulto durato a lungo, che dimostra ancora una volta tutti i buchi regolamentari e un'inadeguatezza imbarazzante da parte della federazione, la gara viene fatta finire sotto bandiera a scacchi dopo una sorta di giro d'onore dietro Safety Car totalmente inutile. Verstappen e Hamilton sul podio insieme ad Alonso che nel mentre era riuscito a ripartire e conserva il podio con la classifica riportata al giro prima della ripartenza. Sainz furibondo penalizzato di cinque secondi per il contatto con Alonso, da quarto scala a dodicesimo e esce dai punti. Ferrari che torna a casa con uno zero anche nel mondiale costruttori.

E anche quest'anno, la musica della gestione delle gare a livello regolamentare sembra essere rimasta la stessa del 2022. Un mese di pausa, considerate le recidive, non basterà a farci assistere a un drastico cambiamento di rotta.

Federico Bruzzese

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