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Politica | 10 giugno 2024, 06:20

Francia sotto choc: vince la destra e Macron convoca nuove elezioni politiche per fine giugno

La Francia avrà meno di un mese per decidere il proprio futuro e lo fa in una situazione politica non più a trazione bipolare, ma tripolare, con tutti i rischi che questo comporta con un sistema elettorale maggioritario

Macron annuncia lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale

Macron annuncia lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale

La Francia si è risvegliata dopo una notte, per molti insonne, passata davanti agli schermi televisivi, sotto choc dopo l’intervento delle 21 di ieri sera quando un Emmanuel Macron, scuro in volto, ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e nuove elezioni.

Le consultazioni elettorali si svolgeranno il prossimo 30 giugno, con il turno di ballottaggio programmato per la domenica successiva.

La Francia avrà meno di un mese per decidere il proprio futuro e lo fa in una situazione politica inedita, non più a trazione bipolare, ma tripolare, con tutti i rischi che questo comporta con un sistema elettorale maggioritario, sia pure a doppio turno.
Le urne delle Europee con segnano infatti, almeno sulla carta, risultati che disegnano una Francia spaccata in tre.

La destra
I due maggiori partiti della destra, il RN di Bardella e Le Pen col 32% e Reconquête di Marion Marechal col 5,3%. La somma “farebbe” 37,3%.

Condizionale obbligatorio perché le divisioni a destra sono forti, al di là di quelle personali tra le due cugine Le Pen, ma un’alleanza, alla fine, è assolutamente probabile.

I liberali e i centristi
Renaissance, il partito di Emmanuel Macron e della Hayer, col 14,9% e i Républicains di Bellamy   col 5,3% raggiungono il 21,9%. Ma il traino del Presidente della Repubblica in una situazione drammatica potrebbe fare la differenza.

Sinistra Sociale ed Ecologista
Il terzo polo sarebbe forte se stesse insieme, ma le prospettive di divisioni e di passaggi in area è molto più credibile che non quella della possibilità di un accordo.

Le componenti sono i socialisti di Glucksmann, grande sorpresa, col 14,2%, la sinistra di France Insoumise di Aubry col 9,1%, gli ecologisti di Toussaint col 5,4%, i comunisti col 2,4%.

In ogni caso questo è il responso delle urne con il Dipartimento delle Alpi Marittime che non si distanzia di molto dai risultati nazionali.

  • Il R.N. si posiziona al 37,73% e Reconquête al 9,14%;
  • Renaissance al 12,94% e i Républicains all’8,87%,;
  • I Socialisti al 9,49% e France Insoumise al 7,91%.


In mattinata si conosceranno i nomi degli 81 eletti al Parlamento.



Beppe Tassone

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