L’inchiesta che la Procura di Nizza sta conducendo rischia di rivelarsi deflagrante e mettere seriamente sotto i riflettori decine, se non centinaia, di Syndic.
Secondo un amministratore di condominio di Nizza, che ha parlato sotto anonimato a Nice Matin, "non passa giorno senza che un collega finisca al commissariato".
Da mesi gli interrogatori si susseguono: una cinquantina di amministratori di condomini che operano a Nizza, Cannes e Menton hanno ricevuto una convocazione e si sono dovuti accomodare su una scomoda sedia davanti agli inquirenti.
Dalla Procura giungono solo flebili ammissioni: l’inchiesta è in atto, le indagini sono a buon punto, ma non si scende nei dettagli.
L’obiettivo sarebbe quello di fare luce su pratiche potenzialmente illecite in un settore regolato dalla legge Hoguet.
Questa legge, varata nel 1970, vieta ai Syndic di ricevere compensi dai fornitori degli immobili gestiti, salvo esplicita autorizzazione o contabilizzazione del ricavato a favore delle casse condominiali.
Non si tratterebbe, peraltro, di un giro di denaro, ma di dazioni sotto forma di benefit che configurerebbero la remunerazione in natura.
Secondo Nice Matin si tratterebbe in particolare di biglietti per la Coppa del Mondo in Qatar, safari in Tanzania, messa a disposizione di auto di lusso quali l’Aston Martin e la Ferrari e regali di nozze costosi.
Inoltre alcune perquisizioni avrebbero portato alla luce una rete di presunti favoritismi tra imprese edili e amministratori condominiali.
Sarebbe emerso che il valore totale di questi “rapporti” ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro.
Per favorire alcune imprese “amiche! I Syndic avrebbero accettato preventivi di copertura, cioè offerte fittizie per simulare una gara d’appalto trasparente, fornite dalle stesse ditte cui sarebbe poi stato assegnato il lavoro.
I possibili reati che sarebbero stati commessi sono: appropriazione indebita, frode e corruzione
Al momento le persone interrogate avrebbero negato ogni addebito, del resto nessun amministratore o imprenditore sarebbe stato formalmente incriminato, ma le indagini proseguono con grande attenzione in tutta la Costa Azzurra.
A dare una mano agli inquirenti di Nizza anche un’indagine condotta dalla Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione delle Frodi tra il 2021 e il 2022.
Secondo i dati raccolti il 65,4% degli amministratori condominiali non sarebbe in regola per quanto concerne gli obblighi di trasparenza e di rispetto dei regolamenti previsti dalla Legge Alur, varata nel 2014.
In particolare, su 457 studi analizzati:
- 284 hanno ricevuto un "avvertimento" o un’"ingiunzione" a conformarsi
- 41 sono stati sanzionati con verbali amministrativi
- 9 hanno visto l’avvio di procedimenti penali
- 2 amministratori hanno subito sanzioni economiche.