Il Monaco Economic Board (MEB), in collaborazione con Monterra Wealth Management, ha organizzato giovedì 17 maggio una conferenza esclusiva con Christophe Barraud, uno dei migliori previsori economici al mondo secondo Bloomberg. L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 80 dirigenti al ristorante CastelRoc, di fronte al Palazzo Princier, ha fornito un quadro dettagliato sull’instabilità e le opportunità dell’economia globale.
Cina: segnali di ripresa e nuove strategie
Secondo Barraud, il primo trimestre del 2025 ha registrato una crescita annua del 5,4%, sostenuta da una forte domanda interna e dagli stimoli governativi volti a rilanciare turismo e infrastrutture. Tuttavia, le esportazioni restano sotto pressione a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il paese sta anche accelerando il passaggio verso settori ad alta tecnologia, come veicoli elettrici e droni, mentre il settore immobiliare—da anni in crisi—mostra finalmente segnali di stabilizzazione.

Stati Uniti: volatilità e sfide politiche
Negli Stati Uniti, il PIL ha subito una contrazione dello 0,3% nel primo trimestre, in gran parte dovuta alla corsa alle importazioni prima dell’imposizione di nuovi dazi. Tuttavia, la crescita interna, trainata dai consumi e dagli investimenti, si attesta a 2,6%, un dato ritenuto soddisfacente nonostante l’incertezza economica. Barraud prevede ulteriori misure protezionistiche da parte dell’amministrazione Trump, ma anche un possibile taglio delle tasse per stimolare la domanda interna.
Europa: sfide e nuove strategie di rilancio
L’economista ha identificato due elementi chiave che potrebbero sostenere la crescita della zona euro:
Una politica monetaria più espansiva, con una riduzione dei tassi che favorisce l’accesso ai crediti.
Un massiccio investimento nella difesa, con 800 miliardi di euro previsti nei prossimi quattro anni.
Inoltre, la Germania ha annunciato incentivi fiscali per 500 miliardi di euro destinati alle infrastrutture nei prossimi 12 anni, segnando una svolta rispetto alla tradizionale prudenza fiscale del paese. Tuttavia, la Francia rimane un’incognita, con una crescita frenata dal debito e dalle politiche fiscali poco incisive.

Conclusioni: uno scenario in continua evoluzione
L’analisi di Christophe Barraud ha offerto uno sguardo lucido sulle prospettive economiche globali, tra incertezze e nuove strategie di rilancio. Il dibattito, arricchito da numerose domande dei partecipanti, si è poi concluso con un piacevole momento conviviale sulla terrazza di CastelRoc, con vista sul mare.














