Per il terzo anno consecutivo, Vence torna tra i protagonisti del concorso nazionale “Albero dell’anno”.
Dopo il frassino premiato nel 2022 e il quercus della Reine Jeanne nel 2024, questa volta a rappresentare la Cité des Arts è un micocoulier (bagolare) di oltre 250 anni, selezionato tra i 14 esemplari finalisti da Terre Sauvage e dall’Office national des forêts.
A differenza degli alberi premiati in passato, nascosti tra sentieri e alture, il Celtis australis vençois si lascia ammirare senza fatica: svetta per 20 metri lungo l’antica strada di Grasse, a pochi passi dal centro cittadino.
“È la prima volta che un albero di questa specie arriva in finale”, sottolinea Horace Di Maggio, ex poliziotto e grande appassionato di botanica, che ha proposto la candidatura. “La giuria ne è rimasta incantata.”
Emblema della tradizione provenzale, il micocoulier presenta una chioma ampia, resistente all’inquinamento e perfettamente integrata nel paesaggio urbano. Le sue virtù sono note da secoli: frutti e foglie erano impiegati per unguenti, tisane e perfino ricette popolari; il legno, insieme robusto e flessibile, veniva usato per utensili e fruste artigianali.
Per Di Maggio, che già nel 2020 aveva conquistato il Premio del Pubblico con un frassino leggendario, la candidatura è un nuovo motivo d’orgoglio: “Valorizzare un albero significa valorizzare tutta la città. Questo micocoulier è parte del nostro patrimonio.”

Le votazioni online per il Premio del Pubblico resteranno aperte fino al 22 dicembre. L’albero più votato rappresenterà la Francia al contest europeo del 2026.
















