Oggi la Francia si blocca, è la giornata dei Gilets jaunes, come si autodefinisce il movimento spontaneo di automobilisti esasperati per il continuo aumento del costo alla pompa dei carburanti.
La Francia, stando alle statistiche dei siti specializzati, è al sesto posto nella poco piacevole classifica europea per il costo di benzina e gasolio (al primo posto, manco a dirlo, vi è l’Italia) e il lievitare dei prezzi alla pompa sta mettendo in crisi le famiglie e le attività alle prese con la difesa del potere di acquisto dei salari.
Di qui l’organizzazione per oggi (preceduta peraltro da manifestazioni spontanee un po’ ovunque) di catene di vetture che bloccheranno o rallenteranno fortemente il traffico.
A Nizza l’appuntamento è davanti all’aeroporto e sull’autostrada A8 all’altezza del casello di Saint-Isidore.
Poi lunghi serpentoni di veicoli procederanno come lumache nel tentativo di creare un grande ingorgo che “unisca” la Francia.
La richiesta dei “giubbotti gialli” è quella di intervenire sulla tassazione per cercare di calmierare il continuo aumento dei carburanti.
In Francia, tra l’altro, la tassazione sul gasolio è notevolmente aumentata ed ora questo carburante, in molti distributori, è più caro della benzina.
Così i “gilets jaunes” scendono in strada per protestare contro la “folie fiscale” che mette a rischio i bilanci delle famiglie.