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Altre notizie | 24 luglio 2020, 07:00

Niente alcol e spiagge chiuse di notte nel fine settimana: a Nizza rispolverata una vecchia ordinanza

La situazione sta diventando difficile con gruppi di giovani e giovanissimi che si muovono in gruppo nel cuore della notte. Non solo baccano, ma anche problemi legati all’abuso di alcol

Niente alcol e spiagge chiuse di notte nel fine settimana: a Nizza rispolverata una vecchia ordinanza

La situazione stava diventando insostenibile, soprattutto in alcune zone della città: lungo il Quai des Etats Unis, sulle dighe del porto e in Boulevard Franck-Pilatte. Un fenomeno del tutto nuovo, residuo del periodo del confinamento quando aveva dato non pochi grattacapi alle forze dell’ordine.

Gruppi di giovani che, nel cuore della notte, si muovono in gruppo, facendo baccano, ubriacandosi e creando problemi alla quiete ed alla sicurezza pubblica.

Alcune volte sono saliti in gruppo sulle Ponchettes nonostante le griglie e le protezioni, in altre vi sono stati momenti di forte tensione.

Così è stata rispolverata dalla città di Nizza un’ordinanza vecchia di 10 anni che prevede che le spiagge, nei fine settimana, restino chiuse dalle 22 alle 6 del mattino successivo e che sia vietato, nelle medesime ore, bere nei luoghi pubblici, fatta eccezione per i bar, i ristoranti e locali di divertimento.

Dallo scorso fine settimane, sotto il controllo del Prefetto delle Alpi Marittime (che ha illustrato le misure nel corso di una conferenza stampa convocata alle 23,45 di sabato a Rauba Capeu) e del comune di Nizza, la Police Nationale, quella Municipale ed una squadra di CRS (la cui presenza fissa è stata richiesta da Christian Estrosi al Ministro dell’Interno giunto a Nizza alla vigilia del 14 luglio) si muovono insieme per garantire l’ordine pubblico nelle ore notturne.
Sanzioni e verbali, ma, soprattutto, interventi quali l’obbligo di svuotare le bottiglie che contengono alcolici.

Il primo fine settimana ha dato discreti risultati, senza incidenti e nella piena tranquillità: oggi scatta la prova del nove.

Ci si chiede come reagiranno i giovani, se si troveranno in qualche altro luogo e o se cercheranno la prova di forza.

Difficile dirlo in un momento particolarmente difficile con la voglia di rivolta, soprattutto fra le giovani generazioni, che è latente e che rischia di esplodere in ogni momento.


Beppe Tassone

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