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Altre notizie | 08 luglio 2021, 09:00

Nizza sabauda, sarda, piemontese o francese? O italiana? Ecco cosa dice la storia

Passata spesso sotto il dominio provenzale, la città e il suo contado conservarono le caratteristiche italiane e liguri fino alla sua dedizione alla causa sabauda nel 1388 e anche durante il governo dei Savoia.

Nizza sabauda, sarda, piemontese o francese? O italiana? Ecco cosa dice la storia

Gia' posta in territorio storicamente ligure, anzi ancestralmente ligure e poi parte della Liguria romana, se pur fondata dai Greci della Focide,  Nizza era città italiana ,con dialetto ligure, fin dal VII secolo.  E lo stesso Dante, in viaggio per Parigi, fissa al Var i confini geografici del Bel Paese.

Passata spesso sotto il dominio provenzale, la città e il suo contado conservarono le caratteristiche italiane e liguri fino alla sua dedizione alla causa sabauda nel 1388 e anche durante il governo dei Savoia. Nonostante le influenze provenzali e francesi, Nizza e i suoi dintorni continuarono ad essere un baluardo di italianità. Gli stessi Savoia mantennero per la zona l'ufficialità della lingua italiana, in ragione della sua antica tradizione, mentre nella Savoia, sede originaria del casato, la lingua francese restò, per scelta della dinastia, l'espressione locale comune, nonostante il non sentirsi francese da parte di quella gente.

Poco più di un decennio prima dell'avvento del potere piemontese e sabaudo (divenuto poi sardo), il Petrarca, proveniente dalla Francia e diretto a Roma, ebbe a scrivere, arrivando a Nizza: "...imbarcatomi a Nizza, presso il Varo, che è la prima città d'Italia a ponente, giunsi a Monaco (dominio sotto influenza genovese), che il cielo era stellato...". La pulizia linguistica e persino etnica operata dalla Francia di Napoleone III e da quella repubblicana sradico' quasi del tutto l'elemento ligure e italiano di Nizza e degli altri centri vicini. Ai bambini che studiavano nelle scuole si imponeva di lavarsi la bocca con il sapone di Marsiglia per ripulirli dalla lingua italiana. Un tipo di misura coercitiva che, in modo diverso, seguirà pure dopo il 1947, quando vennero ceduti altri paesi confinari a Parigi. Anche il dialetto Nizzardo venne ostacolato.

Negli ultimi anni, tuttavia, pur non mettendo più in discussione le decisioni politiche del passato, a Nizza si è registrato il crescere di una volontà di recupero delle antiche radici culturali e linguistiche del luogo.

Pierluigi Casalino

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