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Business | 23 maggio 2024, 07:00

Sei curiosità sull’olio di CBD

L’olio di CBD è un prodotto molto comune

Sei curiosità sull’olio di CBD

L’olio di CBD è un prodotto molto comune. Oggi come oggi, lo si può acquistare agevolmente in diversi contesti, dai negozi fisici a negozi online che, come il celebre Cbweed.com, si sono guadagnati fama, oltre che per la qualità dei prodotti, anche per la chiarezza delle spiegazioni sugli effetti degli stessi.

Il suo percorso verso il successo è costellato da curiosità e aneddoti che è interessante passare in rassegna.

Il boom con tre anni di ritardo

L’olio di CBD è di fatto legale in Italia dal gennaio 2017, mese in cui è entrata in vigore la Legge 242/2016, un testo normativo redatto con lo scopo di valorizzare la filiera della cannabis, importantissima anche per la sua sostenibilità.

Il boom del prodotto, però, è arrivato con tre anni di ritardo. Si è infatti cominciato a parlare di olio di CBD in Italia con lo scoppio dell’emergenza Covid.

L’inizio della quarantena ha portato tutti ad affrontare un livello e un tipo di stress mai visto prima. C’è chi, come rimedio, ha scelto l’olio di cannabidiolo, caratterizzato da un principio attivo il quale, grazie alla sua capacità di interagire con i recettori della serotonina, è in grado di regalare un piacevole relax.

Attenzione: l’olio di CBD non è un rimedio per patologie come la depressione. In questo caso, a seconda della gravità, deve intervenire uno psicologo o uno psicoterapeuta.

L’olio di CBD può avere diversi gradi di purezza

L’olio di CBD è diluito in un olio vettore, fondamentale per rendere il principio attivo assimilabile da parte dell’organismo. Il cannabidiolo può avere diversi gradi di purezza. A seconda di quanto il principio attivo è diluito, si può parlare di un costo più o meno alto del prodotto finale.

Dando invece qualche numero relativo alla concentrazione, ricordiamo che si parte da un minimo di 5 - 10%, per arrivare a un massimo di 30.

L’olio di CBD può essere somministrato agli animali

L’olio di CBD può essere somministrato anche agli animali. Gli studi effettuati fino ad ora hanno visto il suo utilizzo soprattutto su cani e gatti, le specie più comuni nelle nostre case.

I benefici? Il contenimento della sintomatologia dolorosa in caso di patologie infiammatorie come l’artrite reumatoide, ma anche il raggiungimento di uno stato di relax tale da rendere meno acuti i comportamenti tipici della sindrome abbandonica.

Essenziale è somministrare il cannabidiolo ai propri animali da compagnia scegliendo prodotti specifici per loro (nei negozi e sulle pagine degli e-shop specializzati in cannabis legale si trovano tutte le indicazioni in merito).

Il dosaggio indicato, infatti, è inferiore rispetto a quello che, invece, va bene per l’uomo.

L’olio di cannabidiolo non ha effetti collaterali

L’olio di cannabidiolo non ha effetti collaterali. In questa peculiarità risiede la principale differenza fra THC e CBD. Per amor di precisione, è bene sottolineare che il primo è comunque presente. Lo possiamo trovare, però, in percentuali molto basse, comprese tra lo 0,2 e lo 0,6, talmente ridotte da non influire sulle facoltà percettive.

L’olio di CBD non va assunto prima di guidare

L’olio di CBD non va assunto prima di guidare. Il THC, pur essendo presente, come poco fa accennato, in quantità ridotte, viene rilevato dagli strumenti che le Forze dell’Ordine usano per controllare che gli automobilisti non si siano messi al volante dopo aver assunto sostanze stupefacenti.

Gli oli vettore non sono scelti a caso

Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno agli oli vettore in cui è diluito il principio attivo. La loro scelta non è casuale ma avviene considerando diversi benefici. Un esempio? L’olio di semi di canapa, caratterizzato da una forte efficacia antinfiammatoria. Nel caso dell’olio d’oliva, invece, si parla di importanti benefici antiossidanti.

Non c’è che dire: l’olio di CBD è un vero toccasana per il benessere.

Richy Garino

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