Si conosce il nome del vincitore della ventinovesima edizione del Prix Nice Baie des Anges: si tratta di Andreï Makine autore del romanzo “Prisonnier du rêve écarlate”.
Il premio sarà consegnato al vincitore, in occasione dell'inaugurazione del 29° Festival du Livre de Nice che si terrà al Jardin Albert Ier dal 30 maggio al 1° giugno 2025.
Nato nel 1957 a Krasnojarsk, in Siberia, Andreï Makine è oggi considerato una delle voci più autorevoli della narrativa contemporanea. Scrive in francese e le sue opere, tradotte in tutto il mondo, hanno ricevuto alcuni tra i più prestigiosi premi letterari.
Tra questi spiccano il Goncourt, il Goncourt dei liceali e il Médicis per Il testamento francese, romanzo che lo ha consacrato sulla scena internazionale.
Makine ha inoltre ricevuto il Grand Prix RTL-Lire per La musica di una vita, il Prix Prince Pierre de Monaco alla carriera e il premio Casanova per Una donna amata.
I suoi libri più recenti, pubblicati dall’editore Grasset, sono L’amico armeno, vincitore del premio delle Romanziere, e L’antico calendario di un amore.
I vincitori
- 2005 : Thornytorinx, éditions Belfond (ISBN 978-2714441423) ; réédition Pocket, 2006 (ISBN 978-2266157636)
- 2006 : Nous sommes cruels, éditions Stock. (ISBN 978-2234059672)
- 2008 : Nous vieillirons ensemble, éditions Stock. (ISBN 978-2234061248)
- 2011 : La Casati, éditions Stock (ISBN 978-2-234-06453-9) (BNF 42411259)
- 2014 : Petits arrangements avec nos cœurs, éditions Stock (ISBN 978-2-234-07099-8)
- 2016 : Blonde à forte poitrine, éditions Kero (ISBN 978-2-36658-186-7)
- 2019 : Le Sang des Mirabelles, Calmann-Lévy (ISBN 9782702164914)
- 2021: Les Rêveurs définitifs, Calmann-Lévy (ISBN 9782702168974)
- 2024 : L'Inconnue du portrait, Calmann-Lévy (ISBN 10 2702185177 e 13 9782702185179)
- 2025 : Prisonnier du rêve écarlate, Grasset (ISBN-10. 2246840155)
Il romanzo di una vita spezzata tra l’utopia sovietica e il disincanto occidentale
Un grande affresco storico e umano che attraversa mezzo secolo di storia tra l’Unione Sovietica e la Francia.
Al centro del romanzo, la figura di Lucien Baert, giovane comunista francese sedotto dal sogno rivoluzionario. È il 1939 quando arriva a Mosca, animato dall’idea di partecipare alla costruzione di un paradiso terrestre. Ma ad attenderlo non è l’utopia, bensì l’orrore del totalitarismo: i gulag, le torture, la guerra e la brutalità del regime staliniano.
Eppure, nella desolazione del dolore collettivo, Lucien trova anche la forza dell’amicizia, la solidarietà tra anime spezzate e l’amore per Daria, la donna con cui cercherà di ricostruire ciò che la storia ha distrutto.
A quasi trent’anni di distanza, riesce a oltrepassare la cortina di ferro per ritrovare la sua terra d’origine. Ma la Francia che lo accoglie non è più la sua: opulenta, disillusa, sazia. Come potrebbe riconoscersi in una società anestetizzata dal benessere o prendere sul serio la ribellione teatrale del ’68?
L’alternativa è drammatica: rinnegare sé stesso, cancellare la memoria, o tentare l’impossibile ritorno a Tourok, lì dove tutto è cominciato, per inseguire ancora una volta l’ideale di fraternità e l’amore perduto.
Un romanzo potente che denuncia la barbarie staliniana e smaschera le ipocrisie dell’Occidente, ma che non rinuncia alla speranza in un’umanità ancora capace di dignità e verità.