A meno di un mese dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC), che si terrà a Nizza dal 9 al 13 giugno, la città inaugura un progetto destinato a diventare simbolo della transizione ecologica dell’intera area metropolitana: la posa della prima pietra di Haliotis 2, la nuova maxi-stazione di trattamento delle acque reflue.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Nizza e presidente della Metropoli, Christian Estrosi, e il direttore di SUEZ Eau France, Arnaud Bazire.
Con un investimento di 700 milioni di euro, Haliotis 2 sarà una delle più grandi e avanzate stazioni di depurazione d’Europa.
Tratterà le acque reflue di 26 comuni, pari a 680.000 abitanti, e sarà al centro di un modello circolare capace di produrre energia, recuperare materiali e riutilizzare le acque trattate, il tutto nel rispetto delle più stringenti normative ambientali.
"L'acqua è la risorsa strategica del nostro secolo", ha dichiarato Estrosi. "Con Haliotis 2 vogliamo preservarla, riutilizzarla e farne un volano per il nostro piano clima".
Acqua depurata, energia prodotta
Il progetto integra le tecnologie più avanzate di depurazione, valorizzazione energetica e riutilizzo.
L’impianto sarà in grado di eliminare fino al 90% dei microplastiche e produrre biometano (43 GWh/anno, l’equivalente per 11.000 abitazioni o 290 autobus).
Inoltre, 26 GWh/anno di calore saranno destinati al riscaldamento urbano del quartiere Ariane, mentre il calore e il freddo residui alimenteranno l’aeroporto di Nizza e il quartiere Grand Arénas (27 GWh/anno).
Saranno installati anche pannelli fotovoltaici per una produzione di 475 MWh/anno, contribuendo all’autosufficienza energetica del sito. Complessivamente, l’impianto produrrà quattro volte più energia di quanta ne consuma oggi.
Riuso delle acque e materiali
Un’unità di riutilizzo delle acque trattate permetterà di coprire il 100% del fabbisogno della città di Nizza per irrigazione e pulizia strade (5 milioni di metri cubi/anno).
Inoltre, l’impianto sarà dotato di un sistema pilota per l’eliminazione dei micropolluenti (farmaci, interferenti endocrini).
Non solo acqua: anche la sabbiatura dei fanghi sarà riutilizzata nel settore edilizio. Un elemento chiave, considerando che la sabbia è oggi la seconda risorsa naturale più sfruttata al mondo, dopo l’acqua.
Un cantiere trasparente e sostenibile
Il cantiere di Haliotis 2 coinvolge 300 lavoratori, di cui 250 per progettazione e costruzione e 50 per la futura gestione. Ampio spazio è dato all’inserimento lavorativo (123.000 ore) e alla formazione (30.000 ore).
SUEZ e i partner hanno firmato la Charte Chantier Vert e aderito al Référentiel Nice EcoVallée, per garantire un impatto minimo in un contesto urbano sensibile, a due passi dalla Promenade des Anglais e dall’aeroporto.
Informazioni aggiornate su rumori, odori e polveri sono disponibili online e presso la Maison de l’Eau. Sono previste anche riunioni pubbliche periodiche per condividere lo stato dei lavori e rispondere ai residenti.
Un polmone verde alle porte della città
Il sito ospiterà un "isola di freschezza" di 4,5 ettari, con 600 alberi e siepi per favorire biodiversità e mitigare l’effetto isola di calore. Il 68% delle superfici sarà permeabile, favorendo l’assorbimento delle acque piovane e riducendo il rischio di allagamenti urbani.
Con Haliotis 2, Nizza punta a diventare capitale mediterranea dell’ecologia urbana. Un progetto che unisce innovazione tecnologica, impegno ambientale e sviluppo locale, con lo sguardo rivolto a un futuro più sostenibile.