Il Sud della Francia si trova a fronteggiare un’ondata di caldo eccezionale.
Le previsioni indicano punte di 38°C nell’entroterra del Var, a Le Luc, Cuers e Draguignan e temperature attorno ai 35°C anche nelle Alpi Marittime, da Lantosque a Grasse. Sul litorale, si prevedono valori più contenuti ma comunque elevati: 32°C a Tolone e poco meno a Nizza.
All’origine di questa ondata, un anticiclone nordafricano sospinto verso la Francia da una depressione al largo del Portogallo.
Il caldo, tuttavia, non si limiterà alle ore diurne: sono attese notti tropicali con minime sopra i 20°C, un fenomeno già registrato più volte nelle scorse settimane, in anticipo rispetto alla media stagionale.
Qualità dell’aria e rischio sanitario: massima prudenza
Anche se al momento non è stato emesso alcun livello ufficiale di allerta, Météo France avverte: una vigilanza canicola potrebbe scattare nei prossimi giorni. Le autorità invitano alla cautela, soprattutto per i soggetti fragili e i lavoratori all’aperto.
La prefettura del Var ha già diffuso comunicazioni sui rischi legati al caldo estremo, sottolineando l’impatto sulla salute e sulla qualità dell’aria. L’aria calda trasporta infatti elevate concentrazioni di ozono e polveri sahariane. Secondo Atmosud, però, un vento da est dovrebbe limitare localmente gli accumuli di inquinanti.
Segnali del cambiamento climatico
Questo episodio si inserisce in un contesto climatico preoccupante: la primavera 2025 è stata la terza più calda mai registrata in Francia dal 1900.
Anche gli eventi estremi sono in aumento. Le piogge torrenziali del 20 maggio nel Var, che hanno causato tre morti, sono un ulteriore campanello d’allarme.
Le proiezioni parlano chiaro: entro il 2050, la regione mediterranea potrebbe contare fino a 50 notti tropicali all’anno. A Nizza, nel 2024, se ne sono già registrate una sessantina.
Secondo Météo France, senza un’azione immediata, la Francia rischia ondate di calore estive lunghe fino a due mesi e periodi di siccità prolungati del 50%.
Allerta incendi: massima mobilitazione dei soccorsi
Il caldo, combinato a una vegetazione già resa secca nonostante le piogge primaverili, aumenta drasticamente il rischio di incendi.
I vigili del fuoco sono in massima allerta: nel Var sono mobilitati oltre 1.000 uomini al giorno; nelle Alpi Marittime, fino a 450 operatori, affiancati da squadre forestali e punti di osservazione.
Anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte. Il 90% degli incendi è causato dall’uomo, spesso per negligenza: barbecue incustoditi, mozziconi di sigaretta o scarti infiammabili. Le autorità ribadiscono l’importanza del débroussaillage – il taglio della vegetazione attorno alle abitazioni – obbligatorio entro 50 metri.
Estate ad alto rischio
Con il termometro in salita e l’estate appena iniziata, la situazione nel Sud della Francia è sotto stretta osservazione.
Il mix di caldo estremo, notti tropicali, aria irrespirabile e rischio incendi disegna uno scenario che, secondo gli esperti, sarà sempre più frequente. La sfida è ormai climatica, e richiede attenzione, prevenzione e azioni concrete.